Le false carte d’Arborea: un groviglio filologico-linguistico, una truffa geniale. (Atti del XXVIII Congresso internazionale di linguistica e filologia romanza – Roma 18-23 luglio 2016).
ELiPhi , Société de Linguistique Romane / Éditions de linguistique et de philologie, Strasbourg 2018; pp. 1355-1363. ISBN 979-10-91460-35-4 EAN 9791091460354
Se la Storia è un romanzo, tanto vale inventarla.
Con questa affermazione, magari paradossale e alquanto volutamente provoca-
toria, vorrei dare inizio a queste mie riflessioni sulle Carte d’Arborea: false carte,
come credo più d’uno sappia 1 . Esporrò in breve la storia di questo fenomeno-evento
– abnorme, certo, a dire il vero, ma non isolato ed unico, come tipo, nella cultura
dell’Europa del XIX secolo 2 . Un evento durato almeno venticinque anni, dal 1845 al
1870 ma con riflessi che si protrassero anche oltre, e che consiste nella produzione e
invenzione di carte, con le quali si inventava la Storia medievale della Sardegna, ed
anche la Storia della lingua e della cultura letteraria sarde. E non solo della Sardegna:
questi falsi pretendevano di inventare le origini della Letteratura italiana, retroda-
tandole di diversi decenni, alla seconda metà del secolo XII, e affermandole come
del tutto autoctone e originali, al di fuori della influenza e del modello provenzali;
influenza che sarebbe invece venuta solo successivamente e che, lungi dal dare inizio
e impulso alla letteratura italiana, l’avrebbe invece infiacchita 3 . Quest’idea non era
certo stata tirata fuori dai nostri falsari, «esse [le Carte] si fondavano non solo su idee
”volgari”, ma su opinioni tradizionalmente e anche autorevolmente sostenute, a loro
volta rese possibili da uno stato della ricerca caratterizzato da un’assai carente esplo-
razione dei documenti» 4 . Ed anche il Fauriel inclinava a questa opinione 5 .
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1 Martini, Pietro (ed.), 1863, Pergamene, codici e fogli cartacei di Arborea, raccolti ed illustrati
da Pietro Martini, presidente della Biblioteca dell’Università di Cagliari, Cagliari, Timon.
(Ristampa anastatica: Bologna, Arnoldo Forni Editore, 1986). Martini Pietro, 1865, Appen-
dice alla raccolta delle pergamene, codici e fogli cartacei di Arborea, Cagliari, Timon, 1865.
2 Importante ed imprescindibile, per quanto attiene i falsi arborensi è Marrocu, Luciano (ed.),
1997, Le Carte d’Arborea. Falsi e Falsari nella Sardegna del XIX secolo, Cagliari, AM&D
Edizioni. Importante pure Gaviano, Paolo, 1996, Le Carte d’Arborea, Oristano, S’Alvure.
3 Per la ricostruzione dell’iter di fabbricazione dei falsi, della loro compravendita, della pubbli-
cazione delle Carte, sulla questione da queste sollevata nel sec. XIX, e sul dibattito storico,
paleografico e critico filologico ad esse relativo, si veda Mattone, Antonello, 1997, «Le Carte
d’Arborea nella storiografia europea dell’Ottocento», in: Marrocu, Luciano (ed.), 1997, Le
Carte d’Arborea, cit., 27-152.
4 Pirodda, Giovanni, 1997, «Cultura letteraria e nazionalismi nell’episodio delle Carte d’Arbo-
rea», in: Marrocu, Luciano (ed.), 1997, Le Carte d’Arborea, cit., 356-382; citazione alle pagine
374-375.
5 Fauriel, Claude Charles, 1854, Dante et les origines de la Langue et de la littérature italiennes,
Paris, Auguste Durand.
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Theodor Mommsen