L’uso di strumenti diagnostici basati Risonanza Magnetica in campo clinico è regolato da un quadro normativo operante da più di 25 anni; tuttavia strumenti a risonanza magnetica ad alto campo vengono usati da moltissimi anni anche nei laboratori di chimica-fisica per la caratterizzazione quantitativa di molecole attive all’NMR anche in miscele complesse. Con lo svilupparsi della metabolomica la risonanza è diventato uno strumento per analizzare campioni di interesse medicale per la diagnosi in vitro ed addirittura in alcuni casi si parla di NMR clinico con l’installazione degli strumenti vicino alla sala chirurgica. I problemi di sicurezza derivanti per i lavoratori dall’uso di campi magnetici intensi si ripropongono anche per l’NMR in vitro ed andrebbero osservate le linee guida e la normativa in uso per gli strumenti dell’Imaging; spesso gli operatori si trovano a dover cambiare frequentemente i campioni e si muovono in prossimità di intensi campi per lunghi intervalli di tempo nelle manovre di tuning del probe.
Inoltre anche gli NMR per le analisi in vitro usano criogenici per il mantenimento dei campi magnetici. Le quantità di criogenici in genere sono molto inferiori a quelle degli scanner per l’imaging in vivo, tuttavia le problematiche di sicurezza per i lavoratori per la gestione di questi liquidi sono le stesse e comportano le stesse norme da osservare per la gestione in sicurezza degli strumenti.
L’INAIL ha prodotto una preziosissima pubblicazione dove vengono presentate le problematiche di sicurezza nel campo delle applicazioni scientifiche degli NMR ad alto campo.
la pubblicazione è disponibile dal link qui sotto e dal sito dell’INAIL.
Luigi Barberini
Applicazioni NMR_2012.pdf