Last Posts

  • Nero su bianco

    continue reading
  • Per non dimenticare !

    Rispolveriamo un altro recente tassello della vicenda “Indennità di posizione per cat. B e C”:

    comunicato unitario 2010_03_30_staff

    continue reading
  • La vera storia delle indennità di responsabilità/funzione per cat. B e C

    [I documenti citati, sono tutti scaricabili da link dedicato]

    In considerazione della delicatezza e importanza dell’argomento, cercherò di limitarmi a ricostruire cronologicamente i fatti, lasciando al lettore qualsiasi commento.

    A differenza di tanti Atenei (da ultimo, quello di Sassari), l’Università di Cagliari non ha mai dato applicazione all’art. 91 comma 1 CCNL:

    ART. 91 – INDENNITA’ DI RESPONSABILITA’

    (Art. 63 CCNL 9.8.2000)

    1. Le Amministrazioni, in base alle proprie finalità istituzionali, individuano posizioni organizzative e funzioni specialistiche e di responsabilità e verificano la disponibilità di personale professionalmente qualificato appartenente alle categorie B, C e D ai fini della attribuzione di tali posizioni e funzioni. Le relative determinazioni sono oggetto di informazione preventiva ai soggetti sindacali di cui all’art. 9.

    2. A seguito della verifica di cui al comma 1, le Amministrazioni, sulla base di criteri generali oggetto di contrattazione integrativa, correlano alle posizioni e funzioni individuate ai sensi del comma 1 un’indennità accessoria, annua, lorda, revocabile, di importo variabile, tenendo conto del livello di responsabilità, della complessità delle competenze attribuite, della specializzazione richiesta dai compiti affidati e delle caratteristiche innovative della professionalità richiesta.

    Le indennità di responsabilità attribuite al personale di cat. D, e distinte nel nostro Ateneo in cinque fasce da euro 1033 a euro 5165 /anno, sono istituite in base al comma 3 dello stesso art. 91:

    3. Al personale appartenente alla categoria D, possono inoltre essere conferiti specifici, qualificati incarichi di responsabilità – amministrative, ivi comprese quelle connesse alle funzioni di segretario di dipartimento, e tecniche – sulla base di criteri generali oggetto di informazione, e a richiesta di concertazione, con i soggetti sindacali di cui all’art. 9. Tali incarichi saranno retribuiti con un’indennità accessoria, annua, lorda, revocabile, di importo variabile, tenendo conto del livello di responsabilità, della complessità delle competenze attribuite, della specializzazione richiesta dai compiti affidati e delle caratteristiche innovative della professionalità richiesta.

    4. L’importo dell’indennità attribuita ai sensi del precedente comma è compreso tra un minimo di € 1.033 ed un massimo di € 5.165, di cui un terzo è corrisposto a seguito della verifica positiva dei risultati conseguiti dal dipendente. La valutazione dei risultati è effettuata annualmente con le stesse modalità di cui all’art. 75, comma 5.

    Da anni la parte sindacale chiede che sia data applicazione al contratto nazionale, nella parte in cui riconosce anche al personale B e C un’indennità di posizione/funzione.

    In proposito, ricordo le rivendicazioni avanzate dalla RSU di Ateneo, appena costituitasi nel 2007.

    All’amministrazione spetta l’individuazione delle posizioni e con la parte sindacale devono essere contrattati i criteri per correlare alle posizioni le indennità.

    Gennaio 2010: l’amministrazione sottopone alle OO.SS. una griglia di posizioni B, C e D non accoglibile. La parte sindacale chiede che l’amministrazione faccia un monitoraggio delle posizioni/funzioni dei B e dei C presenti in tutto l’Ateneo e predisponga una proposta molto più completa e articolata.

    Maggio 2010: il Direttore Amministrativo, vista la richiesta di parte sindacale, diffonde una circolare, propedeutica all’individuazione delle posizioni/funzioni del personale B, C e D.

    Dicembre 2010: seduta di contrattazione integrativa. Pur essendo trascorsi tanti mesi, l’amministrazione non ritiene ci siano le condizioni per istituire l’indennità ex art. 91 anche per i B e i C. L’amministrazione, più volte sollecitata dalla parte sindacale, ritiene che qualsiasi proposta rischierebbe di essere respinta, esponendo il Direttore Amministrativo agli attacchi dei sindacati.

    Gennaio 2011: il Direttore Amministrativo, con mail diffusa nella mailing list “Utenti”, afferma “per quanto riguarda infine la possibilità di estendere benefici al personale di categoria C e B, l’amministrazione ricorda che le OO. SS. hanno ritenuto di non poter contrattare i criteri generali per l’erogazione delle indennità, atto propedeutico per l’erogazione dell’indennità stessa.

    Siamo certi che il futuro saprà riservarci delle sorprese.

    Giorgio Mancosu

    continue reading
  • Aumenti solo a 24 dipendenti: «Così si creano disparità»

    mercoledì 5 gennaio 2011
    2 – L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari – Pagina 17
    Università. La protesta dei sindacati: «L’unico non declassato è il capo di Gabinetto»
    Bonus ai funzionari, monta la polemica
    Aumenti solo a 24 dipendenti: «Così si creano disparità»
    Il provvedimento, immediatamente esecutivo, è stato firmato dal direttore amministrativo il 30 dicembre.
    Sindacati dell’Università sul piede di guerra per la decisione del direttore amministrativo dell’ateneo che, poco prima di Capodanno, ha aumentato l’indennità di responsabilità a 24 funzionari, in alcuni casi arrivando anche a raddoppiarla.
    «Peccato che i funzionari siano circa trecento», spiega Giorgio Mancosu, segretario Uil di ateneo: «Adottare un provvedimento di questo tipo necessita un confronto preventivo con i sindacati e questo non è avvenuto. Così si crea disparità: ci sono persone che hanno incarichi simili ma che non sono stati presi in considerazione, altri hanno avuto un incremento annuo del 105 per cento».
    LA DECISIONE Il provvedimento, immediatamente esecutivo, è stato firmato dal direttore amministrativo Fabrizio Cherchi il 30 dicembre, scatenando la reazione immediata delle organizzazioni dei lavoratori. «Un atto per il quale ventiquattro lavoratori, su circa settecento che operano in ateneo», scrive Emanuele Usai, segretario provinciale della Flc Cgil, «percepiranno una quota di indennità ulteriore per una rivalutazione delle posizioni organizzative resasi necessaria – chiarisce citando l’atto dirigenziale – in seguito a mutati assetti organizzativi e alle recenti normative che richiedono il perseguimento dell’incentivazione alla produttività e all’efficienza. C’è da notare che si procede a un’assegnazione aggiuntiva di indennità per personale D, a fronte del rifiuto dell’Amministrazione di concederla a quello tecnico che tuttora non la percepisce».
    L’INDENNITÀ Per comprendere la questione è necessario chiarire che l’indennità di responsabilità (divisa in cinque fasce da 1033 a 5165 euro l’anno, oltre al normale stipendio) è una risorsa aggiuntiva che viene assegnata ai funzionari responsabili di settore, proprio per via del loro particolare incarico. La maggior parte dei funzionari di categoria “D” (nell’università sono poco meno di 300) percepisce un’indennità compresa tra 1300 a 1700 euro l’anno (fascia C e D). «Tutti i funzionari che nel 2009 erano in fascia A, il top, sono stati declassati in fascia C, con la sola eccezione del capo di gabinetto del rettore Francesco Luigi Sotgiu», aggiunge Mancosu. «Ora, con questo atto immediatamente operativo, approvato a fine anno, solo alcuni funzionari hanno ricevuto un aumento e non si capisce il criterio seguito dall’amministrazione. La temerarietà dell’operazione sta nel presumibile impatto negativo del provvedimento sui reali assetti organizzativi dell’Ateneo. Se fino ad ora molte strutture, pur con la costante diminuzione di personale, hanno mantenuto e spesso incrementato la loro produttività, grazie al sacrificio di lavoratori zelanti e responsabili d’ora in avanti crediamo sarà difficile che l’ateneo possa contare su un simile spirito di abnegazione».
    LA LETTERA Stesse critiche piovono dalla Cgil che, ieri mattina, ha inviato una lettera al rettore Giovanni Melis, al direttore amministrativo e, per conoscenza anche, all’ufficio relazioni sindacali. «Se è vero che alcuni settori sono stati interessati da processi di riorganizzazione», protesta Emanuele Usai, «la gran parte delle strutture non ne risulta coinvolto ed è impossibile anche solo intuire le differenze tra posizioni promosse e il resto dell’organizzazione confermata dall’Amministrazione, cosa che individua una inaccettabile difformità di trattamento ed una banalizzazione delle professionalità in Ateneo».
    FRANCESCO PINNA
    continue reading
  • Provvedimento di Capodanno: indennità a gogò

    In merito al provvedimento D.D.A. 513 del 30.12.10 , che incrementa di euro 1800 l’indennità di responsabilità per alcuni lavoratori di cat. D e di euro 3000 per alcuni di cat. EP, abbiamo già scritto della sua illegittimità nel nostro comunicato del 30.12.10 .
    Cogliamo l’occasione per portare a conoscenza un dato non presente nel provvedimento in parola: a decorrere dalla fine del 2009 esiste un’unica posizione di cat. D remunerata con l’indennità massima di euro 5165, quella di Capo Gabinetto del Rettore.

    Il provvedimento in parola lungi dal difettare solo in punto di legittimità.  Ciò che più ci preoccupa è il modo in cui la nostra amministrazione ha scelto di affrontare il delicato problema delle indennità di responsabilità.
    La fretta è una cattiva consigliera e l’intento di liquidare la faccenda poche ore prima delle festività di capodanno (chissà per quale ragione ?) ha prodotto un provvedimento iniquo e totalmente scollegato dalla realtà organizzativa del nostro ateneo.

    E’ facile osservare l’inconsistenza della motivazione che accompagna il provvedimento.

    Si parla di “generale ripesatura delle posizioni organizzative resasi necessaria in seguito ai mutati assetti organizzativi” Il primo errore è sull’aggettivo “generale”. Infatti, trattasi di ripesature mirate, che hanno interessato pochissime posizioni organizzative e ne hanno ignorato tantissime altre, affini o di maggior rilievo. Saremmo curiosi di sapere quali rilevanti mutamenti organizzativi siano avvenuti il 30 dicembre scorso (data da cui decorrono gli aumenti), perché noi non ne siamo
    stati informati. Il 30.12.10 deve essersi verificata una rivoluzione organizzativa tale da giustificare un aumento del 105% dell’indennità di responsabilità di alcuni D e del 40% per alcuni EP.

    Si parla poi di “normative che richiedono il perseguimento dell’incentivazione alla produttività e all’efficienza”. A quali normative ci si riferisce ? Alla riforma Brunetta ? Non può essere, perché il sistema premiale brunettiano è congelato insieme alla contrattazione. Allora si fa riferimento alla produttività individuale ? In questo caso la contrattazione integrativa ha già stabilito le risorse da destinare alla produttività, da distribuirsi secondo le risultanze dell’applicazione del sistema di
    valutazione. Le indennità incrementate dal provvedimento di capodanno non possono essere né premi né incentivi, perché altrimenti l’intera loro erogazione dovrebbe passare attraverso il sistema di valutazione. Le indennità in questione dovrebbero remunerare le oggettive responsabilità connesse allo svolgimento di determinati incarichi.
    Quindi, ritorna la domanda: ma cosa sarà mai accaduto il 30.12.10 da concentrare solo sulle spalle di pochi lavoratori responsabilità così gravose da giustificare aumenti tanto consistenti ?

    La parte più interessante della motivazione è rappresentata dall’ultimo periodo “Le pesature sono state fatte secondo la metodologia già in uso presso questo Ateneo, che si basa sui fattori: relazioni, responsabilità, competenze”.
    La metodologia a cui si fa riferimento è paragonabile agli ufo: ogni tanto qualcuno dice di averla avvistata, ma non esistono prove della sua esistenza. In nome di questo fantomatico sistema di pesatura, tutti i D che nel 2009 erano di fascia A (il top, secondo il sistema), sono stati declassati a fascia C. Come già detto, solo una posizione è rimasta di fascia A (col triplo dell’indennità): Capo di Gabinetto del Rettore. Ora, sempre applicando lo stesso sistema di “pesatura”, solo alcuni D di fascia C salgono in fascia B, mentre la maggior parte resta indietro, pur occupando le medesime posizioni organizzative (esemplare è il caso delle Segreterie Studenti e dei Dipartimenti).
    Deve trattarsi di un sistema di pesatura altamente dinamico e creativo per giustificare simili risultati…O, forse, l’uso di tali formule magiche è solo un vano tentativo di conferire razionalità e oggettività ad un’operazione iniqua e temeraria.

    La temerarietà dell’operazione sta nel presumibile impatto negativo del provvedimento sui reali assetti organizzativi dell’Ateneo. Se fino ad ora molte strutture, pur con la costante diminuzione di personale, hanno mantenuto e spesso incrementato la loro produttività, grazie al sacrificio di lavoratori zelanti e responsabili (che in molti casi hanno difficoltà a godersi le ferie o a recuperare le tante ore di lavoro a credito), d’ora in avanti crediamo sarà difficile che l’ateneo possa
    contare su un simile spirito di abnegazione. Forse, è giunto il momento che i tanti lavoratori penalizzati dal sistema di pesatura si godano le ferie e le ore a credito. Se ciò dovesse creare qualche piccolo disagio all’utenza, potranno sempre invocare il miracoloso “sistema di pesatura”, che tutto legittima e che tutto giustifica.

    Come sostenuto in tante occasioni, ci sono almeno altri due problemi ai quali il provvedimento in esame non offre soluzione alcuna:
    · disapplicazione dell’art. 91 comma 1 CCNL, che consente il riconoscimento di posizioni organizzative e/o funzioni specialistiche anche ai lavoratori di categoria B e C;
    · mancato censimento dei ruoli occupati dai D tecnici di recente assunzione, al fine dell’erogazione della corrispondente indennità di responsabilità.

    Il sostanziale blocco del turnover e la carenza di risorse economiche hanno dato inizio ad una stagione drammatica per gli atenei italiani, soprattutto per quelli del meridione. Gestire gli atenei in un simile contesto e garantire il mantenimento di un livello accettabile dei servizi non sarà cosa facile e richiederà il massimo sforzo da parte di tutti i lavoratori. Tutto ciò dovrebbe suggerire cautela ed equilibrio nell’emanazione di atti organizzativi che incidono così pesantemente
    sul personale.
    Pur nel rispetto dei ruoli, crediamo sia sempre auspicabile il confronto coi rappresentanti dei lavoratori e sia opportuno evitare pericolose ed imprudenti fughe in avanti su materie così delicate.
    Ribadiamo la nostra richiesta di ritiro del provvedimento e di apertura di un tavolo di concertazione. Preannunciamo un’assemblea di tutto il personale, che si svolgerà il prossimo 13 gennaio, con la partecipazione di un componente della nostra Segreteria Nazionale (seguirà locandina).

    Chiediamo a tutte le altre sigle sindacali di unirsi a noi nel respingere il provvedimento in questione e di valutare insieme eventuali azioni legali che si rendessero necessarie per ripristinare la correttezza delle relazioni sindacali in ateneo.

    Cagliari, 4 gennaio 2011
    Giorgio Mancosu
    Segretario UIL di Ateneo

    continue reading