Day 13:14

  • Provvedimento di Capodanno: indennità a gogò

    In merito al provvedimento D.D.A. 513 del 30.12.10 , che incrementa di euro 1800 l’indennità di responsabilità per alcuni lavoratori di cat. D e di euro 3000 per alcuni di cat. EP, abbiamo già scritto della sua illegittimità nel nostro comunicato del 30.12.10 .
    Cogliamo l’occasione per portare a conoscenza un dato non presente nel provvedimento in parola: a decorrere dalla fine del 2009 esiste un’unica posizione di cat. D remunerata con l’indennità massima di euro 5165, quella di Capo Gabinetto del Rettore.

    Il provvedimento in parola lungi dal difettare solo in punto di legittimità.  Ciò che più ci preoccupa è il modo in cui la nostra amministrazione ha scelto di affrontare il delicato problema delle indennità di responsabilità.
    La fretta è una cattiva consigliera e l’intento di liquidare la faccenda poche ore prima delle festività di capodanno (chissà per quale ragione ?) ha prodotto un provvedimento iniquo e totalmente scollegato dalla realtà organizzativa del nostro ateneo.

    E’ facile osservare l’inconsistenza della motivazione che accompagna il provvedimento.

    Si parla di “generale ripesatura delle posizioni organizzative resasi necessaria in seguito ai mutati assetti organizzativi” Il primo errore è sull’aggettivo “generale”. Infatti, trattasi di ripesature mirate, che hanno interessato pochissime posizioni organizzative e ne hanno ignorato tantissime altre, affini o di maggior rilievo. Saremmo curiosi di sapere quali rilevanti mutamenti organizzativi siano avvenuti il 30 dicembre scorso (data da cui decorrono gli aumenti), perché noi non ne siamo
    stati informati. Il 30.12.10 deve essersi verificata una rivoluzione organizzativa tale da giustificare un aumento del 105% dell’indennità di responsabilità di alcuni D e del 40% per alcuni EP.

    Si parla poi di “normative che richiedono il perseguimento dell’incentivazione alla produttività e all’efficienza”. A quali normative ci si riferisce ? Alla riforma Brunetta ? Non può essere, perché il sistema premiale brunettiano è congelato insieme alla contrattazione. Allora si fa riferimento alla produttività individuale ? In questo caso la contrattazione integrativa ha già stabilito le risorse da destinare alla produttività, da distribuirsi secondo le risultanze dell’applicazione del sistema di
    valutazione. Le indennità incrementate dal provvedimento di capodanno non possono essere né premi né incentivi, perché altrimenti l’intera loro erogazione dovrebbe passare attraverso il sistema di valutazione. Le indennità in questione dovrebbero remunerare le oggettive responsabilità connesse allo svolgimento di determinati incarichi.
    Quindi, ritorna la domanda: ma cosa sarà mai accaduto il 30.12.10 da concentrare solo sulle spalle di pochi lavoratori responsabilità così gravose da giustificare aumenti tanto consistenti ?

    La parte più interessante della motivazione è rappresentata dall’ultimo periodo “Le pesature sono state fatte secondo la metodologia già in uso presso questo Ateneo, che si basa sui fattori: relazioni, responsabilità, competenze”.
    La metodologia a cui si fa riferimento è paragonabile agli ufo: ogni tanto qualcuno dice di averla avvistata, ma non esistono prove della sua esistenza. In nome di questo fantomatico sistema di pesatura, tutti i D che nel 2009 erano di fascia A (il top, secondo il sistema), sono stati declassati a fascia C. Come già detto, solo una posizione è rimasta di fascia A (col triplo dell’indennità): Capo di Gabinetto del Rettore. Ora, sempre applicando lo stesso sistema di “pesatura”, solo alcuni D di fascia C salgono in fascia B, mentre la maggior parte resta indietro, pur occupando le medesime posizioni organizzative (esemplare è il caso delle Segreterie Studenti e dei Dipartimenti).
    Deve trattarsi di un sistema di pesatura altamente dinamico e creativo per giustificare simili risultati…O, forse, l’uso di tali formule magiche è solo un vano tentativo di conferire razionalità e oggettività ad un’operazione iniqua e temeraria.

    La temerarietà dell’operazione sta nel presumibile impatto negativo del provvedimento sui reali assetti organizzativi dell’Ateneo. Se fino ad ora molte strutture, pur con la costante diminuzione di personale, hanno mantenuto e spesso incrementato la loro produttività, grazie al sacrificio di lavoratori zelanti e responsabili (che in molti casi hanno difficoltà a godersi le ferie o a recuperare le tante ore di lavoro a credito), d’ora in avanti crediamo sarà difficile che l’ateneo possa
    contare su un simile spirito di abnegazione. Forse, è giunto il momento che i tanti lavoratori penalizzati dal sistema di pesatura si godano le ferie e le ore a credito. Se ciò dovesse creare qualche piccolo disagio all’utenza, potranno sempre invocare il miracoloso “sistema di pesatura”, che tutto legittima e che tutto giustifica.

    Come sostenuto in tante occasioni, ci sono almeno altri due problemi ai quali il provvedimento in esame non offre soluzione alcuna:
    · disapplicazione dell’art. 91 comma 1 CCNL, che consente il riconoscimento di posizioni organizzative e/o funzioni specialistiche anche ai lavoratori di categoria B e C;
    · mancato censimento dei ruoli occupati dai D tecnici di recente assunzione, al fine dell’erogazione della corrispondente indennità di responsabilità.

    Il sostanziale blocco del turnover e la carenza di risorse economiche hanno dato inizio ad una stagione drammatica per gli atenei italiani, soprattutto per quelli del meridione. Gestire gli atenei in un simile contesto e garantire il mantenimento di un livello accettabile dei servizi non sarà cosa facile e richiederà il massimo sforzo da parte di tutti i lavoratori. Tutto ciò dovrebbe suggerire cautela ed equilibrio nell’emanazione di atti organizzativi che incidono così pesantemente
    sul personale.
    Pur nel rispetto dei ruoli, crediamo sia sempre auspicabile il confronto coi rappresentanti dei lavoratori e sia opportuno evitare pericolose ed imprudenti fughe in avanti su materie così delicate.
    Ribadiamo la nostra richiesta di ritiro del provvedimento e di apertura di un tavolo di concertazione. Preannunciamo un’assemblea di tutto il personale, che si svolgerà il prossimo 13 gennaio, con la partecipazione di un componente della nostra Segreteria Nazionale (seguirà locandina).

    Chiediamo a tutte le altre sigle sindacali di unirsi a noi nel respingere il provvedimento in questione e di valutare insieme eventuali azioni legali che si rendessero necessarie per ripristinare la correttezza delle relazioni sindacali in ateneo.

    Cagliari, 4 gennaio 2011
    Giorgio Mancosu
    Segretario UIL di Ateneo

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