Day 13:55

  • Criteri scriteriati

    Cagliari, 13 maggio 2010

    Alla Commissione giudicatrice per le progressioni orizzontali 2009

    E p.c.

    Al Magnifico Rettore

    Al Direttore Amministrativo

    A tutto il personale

    Università di Cagliari

    Come era prevedibile, la poca trasparenza e la poca chiarezza generano “mostri”.

    Dopo mille promesse ed altrettanti rinvii, la Commissione giudicatrice per le progressioni orizzontali 2009 ieri ha comunicato i criteri di valutazione dei titoli

    [Pensate che le domande di partecipazione hanno dovuto attendere ben tre mesi, sigillate negli arma-di, senza che alcuno potesse darci una sbirciatina !]

    Trattasi di una selezione affetta da un vizio originario che contagia tutta la procedura: le regole del gioco sono stabilite a partita iniziata (ovvero: i criteri sono stabiliti e resi noti dopo – molto dopo – la presentazione delle domande).

    Piuttosto che indugiare su critiche generiche, riteniamo sia più costruttivo scendere nel dettaglio.

    1) “Complessità, dinamismo, innovatività dell’arricchimento professionale” sono concetti altisonanti, ma che nulla dicono su come in concreto la Commissione valuterà i curricula.

    2) Consideriamo i titoli seguenti:

    a. Corsi IFTS (punti 1 per B e C – zero per D ed EP)

    b. Diploma di specializzazione (punti 1 per tutte le categorie)

    c. Dottorato di ricerca (punti 6 per tutte le categorie)

    d. Abilitazione professionale (punti 0,5 per tutte le categorie)

    E’ quantomeno curioso che la Commissione abbia deciso di attribuire al “dottorato di ricerca” una valutazione di 6 punti. Il dottorato di ricerca è un titolo spendibile in ambito accademico (leggi: ri-cerca o insegnamento). Non si capisce perchè debba avere un punteggio così elevato (rispetto agli altri titoli) nell’ambito di una selezione per progressione economica riservata al personale tecnico-amministrativo.

    Risulta altrettanto curiosa l’attribuzione di 0,5 punti all’abilitazione professionale, rispetto ad un corso IFTS (leggi: corso regionale) valutato il doppio (1 punto). Sembrerebbe che per l’amministrazione sia molto più utile disporre di personale che abbia svolto un corso IFTS piuttosto che poter beneficiare della professionalità di un lavoratore abilitato alla professione di avvocato, consulente del lavoro, etc…(si pensi che spesso i professionisti citati sono chiamati in qualità di docenti nei corsi IFTS !)

    Torniamo al dottorato: un titolo spendibile in ambito accademico che vale dodici volte di più ri-spetto ad una abilitazione professionale, capace di tradursi in un immediato risparmio per l’amministrazione. Poter fruire del supporto di un professionista interno consentirebbe, infatti, di fare a meno di tanti consulenti esterni lautamente remunerati (gli esempi non mancano).

    Torniamo al corso IFTS. Esiste qualcuno che ritiene che la preparazione conseguita a seguito di un corso IFTS (post-diploma) sia lontanamente comparabile con quella derivante da un diploma di specializzazione (post-laurea)?! Eppure entrambi i titoli danno luogo al medesimo punteggio.

    3) L’identificazione di “un trimestre” come base per la valutazione di stage o tirocini, appare almeno dubbia: uno stage è uno stage, un tirocinio è un tirocinio, purché compatibile e coerente con l’attività svolta per l’amministrazione. Che senso ha identificare questa unità di misura?

    La stessa considerazione vale per la partecipazione ai corsi di formazione: cosa spinge i commissari a individuare quale unità di misura “4 ore”? Perchè non 5? Perchè non 10? A questo punto, meglio un’ora come base di calcolo.

    4) Su quelli che vengono chiamati dalla commissione impropriamente “titoli professionali”, che altro non sono che “attività extraistituzionali” (per il regime di legge, assoggettate a previa autorizzazio-ne),è bene spendere alcune osservazioni:

    a) nessuno ha chiesto ai candidati di indicare nella domanda idoneità a concorsi pubblici per categoria superiore (ora che si sa, sarà consentito integrare le domande ?)

    b) Cosa si intende per “incarico per specifiche attività” ? Forse una valvola di sicurezza per far rientra-re di tutto e di più?

    c) Cosa significa, al punto 7, “Presidente di commissioni varie e equivalenti” ? E’ opportuno esplicitare il concetto di equivalenza rispetto al ruolo di Presidente.

    d) Appare, infine, discutibile che la commissione preveda espressamente “altri titoli non indicati nelle precedenti tipologie”: a cosa si riferisce? I titoli non dovrebbero essere solo quelli indicati nel bando ? Trattasi di altra valvola di sicurezza per far rientrare di tutto e di più ?

    5) Anzianità di servizio: immaginiamo che la commissione si riferisca al solo servizio prestato per l’Amministrazione universitaria, ma occorre che sia esplicitato.

    Per la prima volta nella storia del nostro Ateneo le progressioni orizzontali sono selettive. Qualche pic-colo incidente di percorso potevamo aspettarcelo, ma ciò non vale a giustificare le “sviste” più macro-scopiche.

    Chiediamo che la Commissione valuti attentamente le nostre osservazioni e quelle che altri colleghi vorranno sottoporle, per garantire ai lavoratori una graduatoria finale, la meno imperfetta possibile.

    Il Segretario UIL di Ateneo

    Giorgio Mancosu

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