Distretti sociosanitari

 

Consultori Familiari

Il Consultorio Familiare risponde ai bisogni di salute, di educazione sanitaria della famiglia, della coppia, dell’infanzia e dell’adolescenza. Svolge attività di prevenzione gratuita – ovvero senza la prescrizione del medico curante – con l’apporto di un’équipe multidisciplinare e multi-professionale composta da ginecologo, ostetrica, pediatra, assistente sanitaria, psicologo e assistente sociale.
Per rispondere alle finalità del Servizio sono stati attivati i seguenti Percorsi Preventivo Assistenziali per fornire agli utenti, soprattutto a quelli delle fasce più deboli quali i minori, disabili, donne migranti, un intervento integrato da parte dell’Equipe Consultoriale.
Percorso preventivo assistenziale: Gravidanza / nascita / puerperio / nuovo nato
Comprende le seguenti prestazioni:
• Consulenza preconcezionale;
• Assistenza alla gravidanza con:
– monitoraggio della gravidanza;
– sostegno psicologico e sociale;
– corsi di preparazione alla nascita (al singolo o alla coppia) e promozione allattamento al seno;
– controllo in puerperio;
– corsi post nascita e sostegni all’allattamento al seno;
– prevenzione Oncologica (Informazioni su tutti gli screening attivi nel territorio della ASSL Cagliari).
• Assistenza al nuovo nato con:
– interventi di prevenzione e assistenza sanitaria nel primo anno di vita;
– interventi di prevenzione e assistenza sanitaria dopo il primo anno di vita.
Percorso Infanzia
• Promozione dello sviluppo fisico del neonato e sostegno alla genitorialità, con forte orientamento alla prevenzione, informazione ed educazione sanitaria.
• Visite pediatriche per bambini temporaneamente presenti e privi dell’assistenza sanitaria di base.
• Attività di promozione ed educazione alla salute nelle comunità e nelle scuole, attività di prevenzione delle malattie infettive con promozione delle vaccinazioni in collaborazione con il Servizio di Igiene Pubblica della ASSL Cagliari.
Percorso spazio giovani
Interventi destinati ai giovani dai 14 ai 25 anni, finalizzati alla promozione della sessualità responsabile, prevenzione del disagio nella sfera affettiva e sessuale, promozione di comportamenti alimentari corretti.
– Interventi individuali:
– consulenza ostetrico/ginecologica;
– contraccezione;
– consulenza e sostegno psicologico e sociale.
Attività collettive:
– informazione sui comportamenti a rischio nella sfera sessuale, prevenzione delle malattie
– sessualmente trasmesse;
– promozione sessualità responsabile;
– prevenzione dell’interruzione volontaria della gravidanza (IVG).
Percorso – interruzione volontaria della gravidanza
• consulenza ginecologica;
• consulenza psicologica;
• consulenza ginecologica e certificazione;
• consulenza sociale;
• sostegno pre e post IVG;
Percorso – climaterio
Intervento individuale:
• consulenza ostetrico/ginecologica;
• sostegno psicologico/sociale;
• prevenzione oncologica.

Intervento collettivo:
• promozione della consapevolezza sui cambiamenti fisici, psichici e relazionali in menopausa;
• prevenzione incontinenza urinaria.
Percorso – prevenzione oncologica
Partecipazione al programma di screening del cervico carcinoma con esecuzione dei Pap Test su chiamata dal Centro Screening.
Percorso – contraccezione
Informazione ed educazione sanitaria sui metodi di contraccezione;
• visita ginecologica;
• prevenzione oncologica;
Percorso – sostegno alla genitorialità
• Informazione e preparazione alla genitorialità;
• Sostegno alla genitorialità biologica, affidatario e adottiva;
Percorso – violenza di genere
• Consulenza ostetrico/ginecologica;
• Sostegno psicologico e sociale;
• Presa in carico della paziente vittima di violenza;

 

PUA UVT

Anziani e disabili: il Punto Unico di Accesso e la cultura della “presa in carico”
La capacità di individuare i problemi sociosanitari dei soggetti più deboli e di agire in modo unitario per soddisfarli: questa la funzione del Punto Unico di Accesso, istituito dall’Azienda Sanitaria di Cagliari per facilitare l’approccio del cittadino al servizio sociosanitario e per indirizzarlo alle strutture più adatte a soddisfare le sue esigenze, seguendolo passo a passo. Obiettivo del nuovo servizio è superare le attuali disuguaglianze nell’accesso e la disomogeneità delle risposte, limitando il rischio di riservare un’assistenza migliore e più rapida soltanto a chi sappia meglio esprimere le proprie necessità.
Cos’è il Punto Unico d’Accesso?
Il Punto Unico d’Accesso è il luogo dove ogni cittadino può rivolgersi per ottenere qualsiasi informazione relativa ai servizi dell’Azienda 8, alle prestazioni erogate, alle modalità e tempi di accesso. Rivolto in particolare a persone anziane e con disabilità, è gestito da uno staff di operatori che ascoltano e analizzano i bisogni dell’utente e dei familiari, individuano con loro il percorso terapeutico più adatto, li accompagnano in ogni fase.
Il Punto Unico d’Accesso rappresenta un nuovo modello d’assistenza, basato sulla cosiddetta “presa in carico”, frutto del passaggio dal concetto del “curare” a quello del “prendersi cura” della persona nella complessità e globalità dei bisogni, con un’attenzione particolare anche alla famiglia e al contesto di riferimento.
Come nasce?
Il Punto Unico d’Accesso è la risposta all’esigenza di una maggiore equità e uniformità nell’erogazione dei servizi.
Un principio affermato anche dalla Legge regionale n° 23 del 23/12/2005 (art. 32), che coordina il sistema integrato dei servizi alla persona, cioè l’insieme di attività, servizi e prestazioni volte a favorire il benessere di tutti coloro che si trovano in situazioni di bisogno sociosanitario.
Il Punto Unico d’Accesso costituisce inoltre il primo dei quattro obiettivi del progetto ideato dall’ASL di Cagliari per la riorganizzazione e il miglioramento dei servizi dell’area anziani e persone con disabilità.

I principi ispiratori
La creazione del Punto Unico d’Accesso è strettamente legata alla cultura dei “servizi alla persona”.

Come funziona
Il Punto Unico d’Accesso rappresenta il punto di riferimento per il paziente e i suoi familiari che hanno necessità di formulare una domanda di assistenza.

I risultati
L’istituzione del Punto Unico di Accesso segna il passaggio da una logica in cui il paziente è “libero” di scegliere tra le offerte sanitarie presenti.

 

Cure Domiciliari

Le cure domiciliari (ADI) comprendono tutte quelle attività sanitarie e socioassistenziali praticate nel domicilio del paziente, con l’obiettivo di mantenerlo il più possibile a casa, favorendo il recupero delle sue capacità residue e supportando i familiari.
Gli utenti che possono accedere alle cure domiciliari sono i pazienti oncologici ad uno stadio molto grave, gli ammalati con patologie croniche, i bambini con malattie croniche e le persone con gravi disabilità. Senza allontanarsi dalla loro casa i pazienti possono così ricevere un’assistenza di tipo infermieristico, fisioterapico o specialistico finalizzata a stabilizzare il quadro clinico, limitare il declino funzionale e migliorare la qualità della vita quotidiana.
Le cosiddette “cure domiciliari integrate”, in particolare, si caratterizzano per l’integrazione degli interventi sanitari con quelli sociali offerti dai comuni il cui ruolo è quello di tutelare l’assistito garantendone il più possibile l’autonomia.

 

Hospice

La funzione attribuita all’Hospice è quella di completare l’offerta assistenziale extraospedaliera a favore dei pazienti oncologici in un contesto di integrazione tra i medici di medicina generale, assistenza territoriale e domiciliare, cure palliative e attività distrettuali per garantire una risposta efficace ai pazienti e ai loro familiari.
Il domicilio dei pazienti resta comunque il luogo privilegiato delle cure palliative ed è per questo motivo che il ricovero in Hospice sarà riservato a situazioni in cui non sia possibile l’assistenza a casa, o per l’insorgenza di un aggravamento dei sintomi non più controllabili con un programma d’assistenza al domicilio, o per difficoltà logistiche e organizzative oppure quando si rende utile un periodo di sollievo momentaneo per la famiglia, o ancora quando è assente un familiare di riferimento

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