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Nuovo CCNL comparto Università – proseguono le trattative
Questa è la bozza (vers.11) del CCNL DEL PERSONALE APPARTENENTE AL COMPARTO UNIVERSITA’ – QUADRIENNIO GIURIDICO 2006-09 E PRIMO BIENNIO ECONOMICO 2006-07 ancora in discussione.
Comunicato del 9 luglio FLC Cgil Cisl Università, UILPA-UR-AFAM
In data odierna si è tenuto un incontro all’Aran per riprendere la trattativa sul contratto 2006/09 biennio economico 2006/07.
Il confronto ha riguardato la bozza di contratto predisposta dall’ARaN che pur recependo alcune delle richieste delle Organizzazioni sindacali confederali, è risultata ancora insoddisfacente su questioni che CGIL – CISL –UIL considerano essenziali ai fini della sottoscrizione del contratto.CGIL – CISL – UIL hanno ribadito che l’accordo contrattuale dovrà prevedere:
– parte economica: occorre ridefinire la ripartizione degli incrementi stipendiali
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previsti nella proposta ARaN e prevedere una progressiva stabilizzazione di quote
del salario accessorio. Occorre introdurre strumenti per ampliare le risorse
destinate alla valorizzazione del personale.
– Progressioni orizzontali: va introdotta la riduzione dell’anzianità necessaria per il
passaggio di gradone da 3 a 2 anni
– Sistema di valutazione: va ripristinato il sistema di valutazione previsto dalle norme
contrattuali vigenti.
– Lettori e cel: si è stabilito il rinvio a sequenza contrattuale. Le OO.SS hanno
chiesto che siano definiti con certezza i tempi e i contenuti della sequenza.
– Aziende Ospadeliere Universitarie è necessario prevedere la concreta esigibilità
delle progressioni orizzontali e verticali e chiarire le questioni legate
all’insegnamento nei corsi di studio delle professioni sanitarie; in sequenza
contrattuale va perfezionata e migliorata l’intera disciplina del personale delle
AOU
– tempo determinato: occorre introdurre norme contrattuali per la trasformazione
del rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
La chiusura rapida del CCNL sconta gli effetti della conversione in legge del decreto legge 112/08 che hanno immediate ricadute su diversi aspetti del rinnovo contrattuale e su cui le OO.SS. hanno espresso un netto giudizio negativo.
La trattativa proseguirà con una ulteriore convocazione nei prossimi giorni. -
certificazione della malattia: problemi applicativi DL 112/2008
Dipartimento della Funzione Pubblica – Parere UPPA n.45/08
[omissis]”Considerando che, secondo quanto prescritto dalle convenzioni adottate in conformità dagli accordi collettivi nazionali stipulati secondo la disciplina dell’art.8 del D.Lgs.n.502 del 1992, in materia di regolazione dei rapporti fra il Servizio Sanitario Nazionale ed i medici di medicina generale, questi ultimi sono tenuti al rilascio della certificazione “per incapacità temporanea al lavoro”(Accordo collettivo nazionale del 23.03.2005), si ritiene che detti medici possano utilmente produrre la certificazione idonea a giustificare lo stato di malattia del dipendente nelle circostanze indicate all’art.71 del decreto legge n.112/2008”Il testo completo del documento è scaricabile da qui
Leggi l’articolo apparso sul Sole 24 Ore del 8.7.08
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Il nuovo comandamento del governo: 11° NON AMMALARSI
C’è chi giura di aver già visto una folta processione di professionisti in camice bianco, stetoscopio al collo ed un cospicuo indirizzario alla mano, aggirarsi per le strade d’Italia: sono i medici dei servizi ispettivi delle A.S.L. che si apprestano ad intensificare le funzioni di controllo in ordine alla sussistenza della malattia del dipendente della pubblica amministrazione.
Il recente decreto n. 112 (già trattato in un precedente comunicato “Privato si DEtassa, pubblico si TARtassa”), predispone, infatti, che i controlli debbano essere eseguiti anche per malattie di un solo giorno ed obbliga il lavoratore alla reperibilità “nelle fasce orarie dalle 8,00 alle 13,00 e dalle 14,00 alle 20,00 di tutti i giorni compresi i non lavorativi ed i festivi”e quindi la mole di lavoro per i camici bianchi aumenta.Naturalmente, ciò avrà un costo, ma che importa “saranno scovati i fannulloni” ed i falsi malati!
Allora perché, ci si chiede, lo stesso decreto dispone che nei primi dieci giorni di malattia (anche non continuativa) al dipendente “malato” venga corrisposto il solo trattamento fondamentale e gli venga “sottratto” tutto l’accessorio, anche quello a carattere fisso e ricorrente (come la quota di indennità di Ente, nel comparto degli EPR e di indennità d’Ateneo, nell’Università)?
E’ l’ennesima vessazione che il decreto mette in atto contro i pubblici dipendenti!!!
Già scippati del 10% del fondo per il salario accessorio (perdita media di 600 euro/anno nel comparto Università e di 800 nella Ricerca ed all’ENEA), ora quei disgraziati ricercatori, tecnici, amministrativi che avranno la sfortuna di prendere una bronchite, lasceranno ancora un centinaio di euro che non saranno recuperati dal fondo, ma “i risparmi derivanti dall’applicazione del c.1 art. 71 del decreto, costituiscono economie di bilancio per le amministrazioni dello Stato e concorrono al miglioramento dei saldi di bilancio.”
Uno Stato che si alimenta delle malattie dei propri dipendenti!!!
E’ evidente che un tale provvedimento è destinato a colpire chi è malato davvero che in più, dopo il decimo giorno di malattia, sarà obbligato a fornire “certificato medico rilasciato da struttura sanitaria pubblica”. Allora, il medico di famiglia cos’è? Un privato, forse? O, per definizione, anch’egli è truffaldino? Non sarebbe opportuno, invece, limitarsi a potenziare semplicemente il sistema dei controlli? Siamo francamente stufi di chi, quotidianamente, ci spiega che gli stipendi sono bassi e poi non smette d’infilare le mani nelle nostre tasche, e siamo umiliati da questi provvedimenti generalizzati, vessatori e strumentali, da parte di chi continua a sparare con il cannone per colpire la mosca. Ogni giorno che passa appare evidente un disegno che non è quello di colpire i “fannulloni” gli “assenteisti”, ma quello di annientare la pubblica amministrazione, compresi i settori della ricerca, dell’Università e della Sanità pubblica. Ci adopereremo con tutte le forze politiche disponibili della maggioranza e dell’opposizione perché questa persecuzione e questi pregiudizi abbiano fine, perché i pochi colpevoli vengano scovati e puniti ma soprattutto perché ai nostri ricercatori, ai nostri tecnici, al nostro personale amministrativo venga restituita quella dignità pedissequamente calpestata da simili provvedimenti.
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Roma, 3 luglio 2008
La Segreteria Nazionale -
La manovra finanziaria 2009 contro il lavoro pubblico
La logica dei tagli alle spese che penalizza il lavoro pubblico.
Scarica il decreto legge 112/2008
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Stop ai precari assunti con frode