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Il nuovo sistema di valutazione e le norme sulla produttività: cosa cambia con la riforma Brunetta
– GLI ORGANISMI E LE PROCEDURE DELLA VALUTAZIONE
– GLI STRUMENTI PER PREMIARE IL MERITO
– LE COMPETENZE DELLA CONTRATTAZIONE
– L’INDIVIDUAZIONE DELLE RISORSE
– I TEMPI DI ATTUAZIONE
– L’IMPATTO CON I CONTRATTI INTEGRATIVI VIGENTI
testo completo su “come cambia il sistema di valutazione”
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A casa i dipendenti improduttivi
Lo scarso rendimento fa scattare il licenziamento obbligatorio
Testo completo dell’articolo pubblicato da “Italia Oggi”
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La posizione della UILPA – UR AFAM sul “Decreto Brunetta”: Inaccettabili ed ingiustificati i tagli a retribuzioni, liquidazioni e pensioni dei lavoratori dei nostri settori!
Le norme delegate sul lavoro pubblico sono legge dello Stato. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale (N. 197/l del 31 ottobre 2009) il Decreto Legislativo n. 150 del 27 ottobre 2009 contenente le norme di “Attuazione della legge 4 Marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni”
LA POSIZIONE DELLA UILPA – UR AFAM SUL “DECRETO BRUNETTA”
Inaccettabili ed ingiustificati i tagli a retribuzioni, liquidazioni e pensioni dei lavoratori dei nostri settori!
Prot 122_decreto Brunetta PI – Testo completo
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Pericoli di gattopardismo e di verticismo aziendalistico – Prime valutazioni sul Disegno di Legge “Gelmini” per le Universita’
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L’accessorio di Brunetta stanga stipendi e pensioni
Roma 04 novembre 2009
Articolo preso dal Quotidiano ITALIA OGGI del 4 novembre 2009
L’accessorio di Brunetta stanga stipendi e pensioni
Non basterà essere bravi, i più bravi per impegno e risultati raggiunti. Anche chi sarà collocato nella fascia più alta di merito, infatti, e salverà il suo salario accessorio dalla mannaia del ministro della funzione pubblica, Renato Brunetta, rischia in futuro di perderci rispetto all’attuale trattamento: la quota variabile potrebbe non rientrare più nella base pensionabile e dunque penalizzare assegno pensionistico e liquidazione.
È, questo, uno degli effetti collaterali della riforma introdotta con il decreto attuativo della legge n. 15/2009. Si tratta del D.Lgs. n. 150, pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 31 ottobre scorso e che sarà efficace dal prossimo 15 novembre. Un decreto che ridisegna l’intero rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici, dai comparti di contrattazione alle assenze per malattia. E che sul fronte del cosiddetto salario accessorio innesca un cambio di marcia per tutti i futuri contratti integrativi.
I più direttamente coinvolti sono i dipendenti di enti di ricerca, enti previdenziali, agenzie fiscali: sono i travet del parastato a cui certamente la riforma si applica e che hanno l’accessorio più alto. Ma sotto la voce accessorio ci sono indennità che sono fisse e per niente variabili, concepite a livello contrattuale per pagare la specificità di settore. Il caso classico è quello della ricerca, dove, per esempio, un istituto come l’Isfol ha, nelle fasce alte, indennità di comparto e di istituto per circa 8 mila euro l’anno. Chi rientrerà nella fascia del 25% dei bravi, a cui va il 50% del fondo, manterrà i suoi 500 euro mensili ma verrebbe a perdere sui 200 euro al mese di pensione e tra i 15 e i 18 mila euro di liquidazione.
scansione italia Oggi del 4 novembre 2009
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