Il prof. Giacomo Cao risponde ai quesiti della UIL RUA

  • In qualità di datore di lavoro, il rettore tratta con la parte sindacale e firma gli accordi dai quali dipendono le prospettive economiche e professionali del personale amministrativo. Per questa ragione, la UIL RUA ha scelto di proporre ai candidati alla carica di rettore dell’Università di Cagliari (sessennio 2015/2021) alcuni quesiti, concernenti le materie che il nuovo rettore dovrà affrontare fin da subito con la parte sindacale.

    Riceviamo e volentieri pubblichiamo le risposte del prof. Giacomo Cao.

    26 febbraio 2015

    La Segreteria UIL di ateneo


     

    1.1) Considerati gli stringenti vincoli finanziari, su quali leve ritiene si debba agire per incrementare la produttività e valorizzare le professionalità del personale TA?

    Con il personale TA sarà prima di tutto necessario ricreare quel senso di appartenenza e di orgoglio di far parte di una istituzione che, sia in generale sia in particolare per il panorama della Sardegna, garantisce livelli occupazionali di tutto rispetto. La ridefinizione del rapporto con il personale TA, per il quale dovranno essere messe in campo le adeguate premialità inspiegabilmente non più operative, sarà il primo passo da compiere. Il personale TA potrà essere adeguatamente motivato sotto il profilo finanziario anche sulla base della relativa partecipazione ai percorsi proposti per attrarre risorse indistinte che consentano di porre in essere vere politiche di Ateneo. Mi riferisco in particolare all’internazionalizzazione, ai master e alle scuole estive, alle azioni di “lifelong learning” e all’attrazione di periti industriali, oltre che alla partecipazione alla definizione di progettualità da sottoporre a livello regionale, nazionale, europeo e internazionale non europeo. La valorizzazione del personale TA potrà essere conseguita attraverso l’ incremento dei percorsi di formazione, anche con il coinvolgimento diretto dei docenti, sia velocizzando procedure e servizi sia distinguendo tra la formazione fatta con uno spirito vero di crescita professionale e quella svolta solo ai fini di una progressione economica. Sarà inoltre necessario porre molta attenzione a creare processi di crescita che promuovano le pari opportunità.

    1.2) A questo proposito, quali modifiche/correttivi ritiene si debbano eventualmente apportare al sistema di valutazione adottato in ateneo?

    Il sistema di valutazione adottato in Ateneo si ritiene debba essere migliorato improntandolo al riconoscimento del merito e ponendo in essere particolare attenzione alla fase applicativa che non può prescindere da obiettivi chiari, coerenti con le diverse mansioni, assegnati tempestivamente e oggettivi da misurare con riferimento al grado di raggiungimento. Le disposizioni legislative relative agli strumenti di valorizzazione del merito e ai metodi di incentivazione della produttività e della qualità della prestazione lavorativa, uniformati a principi di selettività nelle progressioni di carriera e nel riconoscimento degli incentivi, sono ben note e dovranno essere implementate con la dovuta attenzione, anche per ricostruire quel senso di appartenenza menzionato in precedenza.

    1.3) Quali modifiche/correttivi ritiene si debbano eventualmente apportare ai meccanismi di attribuzione/distribuzione delle indennità ex art. 91 CCNL?

    Trattandosi dell’attribuzione di indennità per posizioni organizzative e per incarichi di responsabilità, tali indennità possono rappresentare una importante leva motivazionale. Considerando che si tratta di impegni finanziari non particolarmente onerosi per l’amministrazione, si potrebbero attivare un ragionevole numero di nuove posizioni, da individuare ed assegnare con criteri oggettivi e trasparenti.

    1.4) Ritiene necessario un censimento delle professionalità, da un lato, e delle posizioni organizzative, dall’altro?

    Il censimento delle professionalità e delle posizioni organizzative sarà necessario in quanto si procederà alla definizione della tanto invocata pianta organica che passerà anche attraverso la necessaria valutazione dei carichi di lavoro. Verranno in particolare determinati i criteri di composizione delle strutture dell’Ateneo e delle figure professionali che alle medesime fanno capo.

    1.5) Ritiene necessaria una valutazione dei carichi di lavoro, così come rimodulatisi de facto a seguito delle modifiche organizzative ex L. 240/2010 e della contrazione dell’organico?

    Il sistema di valutazione dei carichi di lavoro sarà necessario per la definizione della tanto desiderata pianta organica del personale tecnico e amministrativo dell’Ateneo, soprattutto in relazione alla continua contrazione dell’organico. Sarà però necessario, prima di effettuare proposte in merito, ricostruire un imprescindibile rapporto umano e professionale che pare essere andato perduto. Infatti i docenti, gli amministrativi e i tecnici rappresentano il vero patrimonio dell’Ateneo la cui gestione deve essere rivolta a creare un clima partecipativo e condiviso, che consenta di porre in essere il decentramento delle responsabilità con chiarezza di contenuti, obiettivi e metodologia.

    1.6) E’ favorevole o contrario all’avvio immediato di progressioni economiche, in ottemperanza al dettato del CCNL?

    Una volta presa coscienza diretta della situazione finanziaria e patrimoniale dell’Ateneo, si potrà far partire un percorso di analisi di tutti i potenziali beneficiari delle progressioni economiche per poter provvedere nel modo più tempestivo possibile. Particolare attenzione sarà dedicata ai criteri di selezione, al loro livello di dettaglio, alla loro ragionevolezza e alla loro adeguata pubblicità.

    2.1) Quali politiche formative rivolte al personale TA intende promuovere, considerati, anche in questo caso, i rigorosi limiti finanziari? Cosa, eventualmente, modificherebbe dell’attuale sistema della formazione del personale TA seguito in ateneo?

    Come già osservato in precedenza, l’attività di formazione, che potrà essere affidata anche al personale docente e amministrativo qualificato, dovrà essere in grado di trasmettere un’ampia dote di conoscenze in modo che il personale TA venga messo realmente nelle condizioni di rendere immediatamente operative le conoscenze acquisite. Il sistema della formazione che costituisce una leva strategica fondamentale per lo sviluppo professionale del personale, per il necessario sostegno agli obiettivi di cambiamento e per una efficace politica di sviluppo delle risorse umane potrà essere migliorato con particolare riguardo ai processi di informatizzazione e di apprendimento reale di lingue straniere

    2.2) E’ favorevole alla previsione di agevolazioni per la frequenza dei corsi attivati presso il nostro ateneo da parte del personale TA?

    Sono favorevole a che la frequenza dei corsi di formazione, anche tra quelli che fanno parte dell’offerta formativa di Ateneo, sia prevista durante l’orario di lavoro, avendo cura di garantire un livello adeguato di efficacia e efficienza del servizio prestato. La formazione attraverso corsi che fanno parte dell’offerta formativa di Ateneo appare fattibile.

    3) Quali politiche di reclutamento/progressione verticale del personale TA intende promuovere? Secondo quali criteri? In base a quali priorità?

    Le politiche di reclutamento/progressione verticale del personale TA saranno attuate sulla base della definizione della pianta organica. I criteri saranno meritocratici e le priorità saranno legate all’analisi dei carichi di lavoro di ciascuna struttura.

    4) Cosa pensa in merito all’applicazione dell’all’art. 33, comma 3, del vigente contratto integrativo? [Le risorse aggiuntive, per incrementare il Fondo ex art. 67 ed eventualmente ex art. 70 del CCNL, a decorrere dal gennaio 2004 a regime, ammontano ad euro 750.000,00]

    Appare prioritario ripristinare il fondo per il trattamento accessorio citato e qualora si presentino vincoli di natura contabile o legislativa si procederà senza indugio a identificare strade alternative compatibili con le normative in essere che consentano al personale TA di vedere riconosciuti adeguati livelli di premialità che permettano lo sviluppo di processi capaci di riaffermare il senso di appartenenza e un’etica della responsabilità secondo un approccio manageriale che dovrà essere sempre più significativo per affrontare le nuove sfide che si concentrano soprattutto verso l’esterno dell’Ateneo.

    5) In sintesi, quali sono, a suo avviso, le priorità che dovrebbero essere affrontate nel primo tavolo di contrattazione integrativa successivo alla sua elezione?

    Si ritiene che le priorità debbano riferirsi alla disciplina della produttività, delle posizioni organizzative e delle indennità tese a remunerare lo svolgimento di attività particolarmente disagiate (indennità di turno, di reperibilità ecc.) e, se presenti, di quelle pericolose o potenzialmente dannose per la salute.