Day 09:50

  • Azienda mista. Considerati lavoratori di serie “B” annunciano azioni legali contro gli amministratori

    Gli universitari verso un nuovo sciopero

    UNIONE SARDA del 7.12.10

    Il personale universitario che lavora nell’Azienda mista è pronto alla battaglia: tre giorni di sciopero a gennaio, contenzioso legale contro gli amministratori dell’azienda e dell’Università, la richiesta delle dimissioni immediate dei vertici dell’Azienda mista.

    La decisione è arrivata alla fine dell’assemblea dei lavoratori che aderiscono ai sindacati Cgil, Cisl, Cisapuni e Cisal. La Uil, che condivide la battaglia, ha deciso di non aderire allo sciopero per «non togliere soldi ai dipendenti».

    ALL’UNANIMITÀ Una disparità di trattamento che non può più essere tollerata e che, a fine anno, si trasformerà, per i lavoratori “misti” (ospedalieri e universitari) in progressioni di carriera bloccate e nessun aumento di stipendio. «Anche nell’ultima riunione con i vertici aziendali», attaccano i segretari sindacali Emanuele Usai (Cgil), Tomaso Demontis (Cisl), Antonio Strazzera (Cisapuni) e Arturo Maullu (Cisal), «è stata violata la dignità degli universitari che fanno parte dell’Azienda mista con la proposta di briciole in cambio della revoca dello sciopero». Il 31 dicembre è vicino: «La mancata applicazione degli accordi nazionali creerà considerevoli danni economici a ogni lavoratore». Per i sindacati non ci sono alterative: «L’assemblea, all’unanimità, ha approvato la mozione che proclama tre giorni di sciopero a gennaio, autorizza le organizzazioni sindacali ad avviare il contenzioso legale nei confronti degli amministratori dell’Azienda mista e dell’Università e di denunciare l’inefficienza dei vertici dell’Azienda mista chiedendone le dimissioni».

    LA UIL Protesta condivisa dalla Uil che però non parteciperà allo sciopero: «La scadenza del 31 dicembre», spiega il segretario Giorgio Mancosu, «è vicinissima e non ci sono più spiragli per continuare la trattativa. Restano solo le strade dell’azione legale e dell’intervento politico. Lo sciopero creerebbe solo un danno economico ai lavoratori e disagi agli utenti». La Uil ha avviato una raccolta firme per manifestare il malcontento dei dipendenti e per chiedere «l’abolizione dell’Azienda mista e la costituzione di un’Azienda sanitaria composta da personale universitario». Mancosu ha scritto inoltre una lettera denuncia al rettore dell’Università, Giovanni Melis: «I 300 colleghi che dal 2007 lavorano nell’Azienda ospedaliera universitaria vivono un profondo disagio. Ogni avanzamento economico o di carriera è stato precluso. Si sentono lavoratori di serie “B” rispetto ai colleghi rimasti in Ateneo, sia rispetto ai colleghi ospedalieri. A pochi giorni dal congelamento degli stipendi di tutto il settore pubblico, non si conosce la consistenza del fondo che dovrebbe finanziare il futuro economico e professionale di questi lavoratori che vivono in un limbo di indeterminatezza e abbandono. Le chiediamo di fare quanto in suo potere per cancellare o limitare i danni alla dignità personale e professionale dei nostri colleghi».

    MATTEO VERCELLI

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