Giu 102013
 
Controlli di qualità in Tomoterapia al San Camillo-Forlanini di Roma

Controlli di qualità in Tomoterapia al San Camillo-Forlanini di Roma

A partire da Gennaio 2013 sono stato a Roma, ospite presso l’Unità di Fisica Sanitaria del SanCamillo-Forlanini di Roma per un tirocinio formativo sulla radioterapia. La Radioterapia del San Camillo Forlanini è dotata di quattro acceleratori, tre LINAC SIEMENS ed una tomoterapia ed è proprio della Tomoterapia che vorrei parlarvi per la intelligenza tecnologica alla base di questo importante strumento di cura in campo oncologico.

La Tomoterapia è una tecnica tra le più moderne e sofisticata della Radioterapia a fasci esterni, ed unisce la tecnologia degli acceleratori lineari  con la tecnica della Tomografia Computerizzata (TAC) spirale. La sorgente radiogena ed il gruppo rivelatore ruota attorno al paziente in sincronia con la traslazione del lettino, emettendo una serie di fasci ad alta modulazione. I trattamenti possono essere organizzati in tempi diversi per ottimizzare il trattamento con un frazionamento dell’erogazione. Nella fase iniziale di ciascun trattamento la macchina può erogare in modalità di acquisizione di immagine: il sistema linac-rivelatori permette di eseguire in pratica una TAC per controllare la posizione del paziente prima di ogni erogazione.
La Tomoterapia permette una irradiazione molto più selettiva del tumore e un elevato risparmio dei tessuti sani.

Questo rende la Tomoterapia una metodica ideale nel trattamento di tumori piccoli o con contornazioni complicate o localizzazione a rischio, come nel caso dei tumori testa collo, per la sovrapposizione del PTV con organi a rischio diversi.

Al giorno d’oggi esiste la possibilità di preparare i piani di trattamento mediante la “fusione”  delle immagini  anatomiche fornite dalla TAC di centraggio con le immagini funzionali ad esempio della PET per potenziare complessivamente il successo del trattamento mediante il riconoscimento accurato e precoce dell’estensione tumorale e, dall’altro, l’esatto controllo del posizionamento, permettendo così di irradiare sul tumore una dose elevata di radiazioni con aumentata probabilità di controllo della malattia.

Voglio ringraziare il mio Direttore di Scuola di Specializzazione in Fisica Medica di Cagliari, Prof. Paolo Randaccio, ed il responsabile e tutor presso il SanCamillo-Forlanini, Prof. Danilo Aragno, per avermi dato modo di fare questa esperienza formativa.

Luigi Barberini

 

 

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