Contenuti del corso
Si procederà ad uno studio dell’architettura attraverso l’approccio tipologico. Tale studio andrà ad analizzare l’evoluzione della forma delle istituzioni totali moderne, passando in rassegna i modelli carcerari che si sono ripetuti nel tempo, senza adattarsi all’evoluzione del pensiero giuridico e sociale e del senso stesso della pena che in essi si realizza.
Gli studenti procederanno con la lettura formale e funzionale dell’IPM, concepito come carcere di massima sicurezza per adulti, al fine di definire nuovi criteri distributivi, funzionali e formali, coerenti con le istanze e bisogni della comunità di abitanti, conciliando le esigenze della detenzione, le direttive nazionali ed europee, con i principi legati alla qualità degli ambienti di vita e di lavoro in chiave riabilitativa.
Gli studenti, divisi in 3 gruppi, si confronteranno con i seguenti temi:
– ripensare alcuni spazi che, per dimensione e potenzialità, potrebbero assumere il ruolo di luoghi di socialità (con diversi gradi di relazionalità/privacy), tenuti insieme da un tessuto pubblico di connessione, in particolare: la zona cancelli e il passeggio, l’area ricreativa e colloqui, l’area di lavoro e l’orto, l’area trattamentale (teatro, biblioteca, aule, cappella, corridoio ecc) e i corridoi, gli spazi esterni, la palestra e i tetti di alcuni edifici bassi;
– ripensare la sezione detentiva attuale (celle, mensa, corridoio, androne, infermeria ecc) e le nuove sezioni (in programma e in progetto), fino a configurare una soluzione architettonica con caratteristiche domestiche, capaci di proporre una condizione di vita autonoma all’interno di comunità omogenee per es. per età (minori/giovani adulti).
Particolare attenzione dovrà essere posta nel garantire la sostenibilità economica, sociale e ambientale dell’intervento.
Infine, tutti gli studenti dovranno ragionare sulla ricomposizione del rapporto tra l’edificio carcerario – inteso come attrezzatura collettiva – e il territorio/città.