Progetto 4 – Consoli britannici a Cagliari
Consoli britannici a Cagliari
Direttore della ricerca: prof. Luciano Marrocu
Collaboratori: dott. Giangiacomo Orrù, dott. Cristiana Pipitone
I documenti di questa sezione provengono da due serie archivistiche conservate presso The National archive di Kew. Si tratta delle serie che conservano i rapporti dei consoli britannici in Italia inviati al Foreign Office. I documenti coprono un arco cronologico di circa un secolo, dalla fondazione del Foreign Office fino alla riorganizzazione dello stesso nel 1906. Il 1782 è infatti la data di fondazione del Foreign Office, che assume tutte le competenze relative ai rapporti con gli stati esteri prima gestiti dalla Segreteria di Stato. L’archivio del dipartimento è organizzato in sette grandi partizioni (General Correspondence, Registers and Indexes, Embassy and Consular Archives, Confidential Print, Treaties, Private and Private Office Papers, and Archives of Commissions and Conference) più alcune serie particolari.
Le carte che qui presentiamo fanno parte della Corrispondenza generale, che conserva le carte originali accumulatesi a Londra, dispacci, minute e in generale la corrispondenza con funzionari, rappresentati inglesi ma anche singoli cittadini. Fino al 1906 la corrispondenza generale (inclusa dunque anche quella con il personale diplomatico e di rappresentanza all’estero) veniva suddivisa per paese di provenienza e comprendeva tutti gli affari che riguardavano un determinato paese. Dal 1906 la suddivisione avverrà invece per macro temi.
La struttura consolare britannica era capillarmente diffusa nella penisola italiana. Se questo è una ovvia conseguenza della frammentazione politica del paese fino al 1860 resta comunque interessante notare come dopo l’unificazione, per parecchi anni, permanga la diffusione di consolati in numerose zone d’Italia. I rapporti dei consoli dalla Sardegna sono conservati in due serie documentarie: quella che riguarda il Regno di Sardegna fino al 1861 (FO/67) e successivamente quella che conserva i documenti del Regno d’Italia (FO/45). Il consolato aveva sede a Cagliari, ma la rete per la Sardegna non si esauriva qui. Esistevano infatti dei viceconsolati a Sassari, Alghero, Orosei, Tortolì, Castelsardo, Porto Torres, Carloforte e alla Maddalena. Le persone che in questo periodo ricoprono la carica di console sono Gordon Craig e poi i Pernis, padre e figlio. Craig era un suddito britannico, Pernis era svizzero di nascita. I vice consoli sono invece per la maggior parte sardi, impegnati nel commercio o proprietari terrieri. A differenza dei consoli i viceconsoli generalmente non percepivano una retribuzione. Compito dei consoli era vigilare sugli interessi britannici e sui sudditi di sua maestà, registrare nascite, matrimoni e morti, occuparsi dei cimiteri.
I documenti raccontano qualcosa dell’organizzazione del consolato britannico a Cagliari (la nomina dei consoli avveniva spesso per successione familiare, di padre in figlio), raccontano delle spese minute, e danno anche informazioni sulla consistenza della biblioteca del consolato.
I rapporti dei consoli britannici descrivono soprattutto le condizioni economiche e sociali della Sardegna, mentre di minor rilievo sono le relazioni sulle condizioni politiche, salvo quando sono in ballo interessi diretti del governo britannico (ad esempio la questione tunisina). E così Craig prima e Pernis (padre e figlio) dopo aggiornano il Foreign office sul mercato del sale, sul traffico nei porti sardi, sulla pastorizia. Ma non mancano relazioni dettagliate sulle condizioni sociosanitare (ad esempio sull’epidemia di meningite cerebrospinale).
Diversi, è ovvio, sono i documenti relativi al periodo della presenza dei Savoia in Sardegna. Assieme alla corte sabauda vi è anche l’ambasciatore e la corrispondenza in questi anni copre più specificatamente aspetti politici o legati ai movimenti del sovrano. Non mancano però anche in questo periodo dispacci che danno conto del commercio, del traffico via mare e della situazione delle scorte alimentari.
Nella selezione dei documenti riprodotti si è data la priorità alla possibilità di ottenere delle serie omogenee. Sono state pertanto digitalizzate due serie che consentono di seguire il lavoro di un ufficio nel corso del tempo. Ciò ovviamente non esaurisce la documentazione relativa alla Sardegna conservata negli archivi britannici.