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“La microfinanza, la finanza etica, l’economia civile, sono fenomeni che, anche in Italia, si sono ormai imposti all’attenzione sia degli studiosi sia del mondo degli affari oltre che dei policy-makers. Dopo un lungo periodo di tempo durante il quale era parso che tali prospettive non fossero degne di considerazione tra gli accademici né che meritassero particolare attenzione da parte di coloro che si occupano di politiche di sviluppo, è oggi largamente diffuso il convincimento in base al quale tali pratiche costituiscono uno dei più efficaci strumenti non solo di lotta contro la povertà, ma anche di rigenerazione del capitale sociale di un territorio.

Che cosa ha da comunicare la grave e profonda crisi attuale agli studiosi di finanza e agli economisti in generale? Un duplice insegnamento. Primo, che quanto più spinta è la raffinatezza degli strumenti analitici (matematici ed econometrici) impiegati, tanto più alta deve essere la consapevolezza dei pericoli insiti nell’impiego pratico dei prodotti della nuova tecnofinanza e quindi il carico etico e di responsabilità di coloro che ne sfruttano le potenzialità.

La seconda grande lezione che dalla crisi arriva all’economia è quella di affrettare i tempi del superamento della cosiddetta «saggezza convenzionale» secondo cui tutti gli agenti economici sarebbero mossi all’azione da motivazioni di tipo egocentrico e autointeressato. Oggi sappiamo che tale assunto è fattualmente falso: è certamente vero che, a seconda dei contesti e dei periodi storici, c’è una percentuale, più o meno alta, di soggetti il cui unico obiettivo è il perseguimento del self-interest, ma questa disposizione d’animo non descrive l’intero universo degli agenti economici. Eppure, i modelli della teoria della finanza continuano a postulare che gli agenti siano tutti homines oeconomici. La conseguenza è sotto gli occhi di tutti: da quei modelli discendono direttive d’azione che vengono poi veicolate, in vario modo, al settore bancario e finanziario. Invero, i modelli matematico-finanziari non suggeriscono solamente linee di condotta; essi cambiano il mindset delle persone, come i risultati più recenti della ricerca sperimentale delle neuroscienze confermano ad abundantiam.

La microfinanza, la finanza etica, l’economia civile offrono un contributo prezioso alla correzione di tale linea di pensiero, mostrando che una via alternativa da battere esiste ed è pervia”.

(Stefano Zamagni, prefazione a Andreoni-Pelligra, Microfinanza, Il Mulino Bologna)


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