Indagini archeologiche sul Capo Sant’Elia a Cagliari

 
Vogliamo condividere con tutti gli amici del nostro scavo questo bellissimo video realizzato da Fabio Nieddu, che sintetizza efficacemente i risultati dell’ultima campagna di scavo e fa risaltare la magia e l’incanto del luogo
(il team dello scavo)
 
 
 
 
 
“Tutto ha inizio quando Lucifero ha deciso di ribellarsi a Dio, sguainando la spada contro Gabriele, ma cadendo inesorabilmente in mare, sconfitto. Il promontorio ancora ricorda la storia di un diavolo e della sua sella perduta: la Sella del Diavolo.
Tutto ha inizio quando Astarte, la bella dea dei buoni venti guidò le navi verso il porto agognato, fermandosi a guardarlo dall’alto, indifferente alla sorte di Lucifero. La sua casa è qui, accogliente riparo per marinai viandanti.
Tutto ha inizio quando Elia decide di ritirarsi in solitudine sul suo monte, immerso nei suoni del mare, del vento, degli uccelli e nel silenzio della sua preghiera.
Tutto ha inizio quando le navi, volta la prua a maestrale, si avvicinano alla città, che al buio inganna e guida il navigante nei bassi fondali traditori, quando un lume si accende sulla torre dalla quale si vede Barberia, terra dei mori, e conduce gli stanchi marinai a passare la sella luciferina.
Tutto ha inizio quando un giovane archeologo, frugando tra i resti di un muro, vecchia casa sacra a Elia, trova una pietra che gli ricorda la bella dea.
Tutto ha inizio quando la follia della guerra, una nuova guerra di Lucifero, porta uomini a guardare il mare, a cercare nuove navi, ma minacciose, indifferenti alla bella dea e al suo lume per i naviganti.
Tutto ha inizio quando alcuni di noi decidono di cercare la sella di Lucifero, la casa di Astarte, il rifugio di Elia, il semaforo delle navi e il forte dal quale si vede Barberia.
Qui inizia la storia delle ricerche e degli scavi sulla Sella del Diavolo
 

 

Nel mese di giugno 2017 sono riprese le indagini nell’area archeologica sulla Sella del Diavolo dove nel 1870 Filippo Nissardi rinvenne un’iscrizione punica con la dedica di un altare in bronzo alla dea Astarte. In questa stessa area, una testimonianza del 1089 ricorda la donazione da parte del Giudice Orzoco di Cagliari ai monaci vittorini di Marsiglia, di una chiesa dedicata a Sant’Elia al Monte.

A seguito di una intensa attività di prospezione, che ha portato a chiarire l’estensione e l’importanza del sito, nel 2008 ha avuto luogo un primo intervento di scavo nella zona interessata dalla presenza di strutture murarie visibili in superficie. Le campagne successive, svolte dall’Università di Cagliari, Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio, in concessione ministeriale e finanziate dal Comune di Cagliari, hanno portato alla luce un edificio, ancora in corso di scavo, che può essere identificato con la chiesa di S. Elia al Monte nella sua ultima sistemazione risalente al XVII secolo. La presenza, inoltre, di cisterne di periodo punico e romano, associate al rinvenimento di materiale coevo, conferma la presenza nel sito di una frequentazione già in quelle epoche.

 

 

 
 

 

 

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