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Il Palazzo delle Scienze è uno degli edifici degli anni ’30 che insieme agli Istituti biologici e alla Clinica pediatrica costituisce una sorta di “cittadella scientifica” nella zona di via Porcell. E’ sede infatti degli istituti di matematica, chimica, informatica e, grazie al suo aspetto monumentale, si impone in un’area di pendio, a suo tempo ceduta dal Comune. Il progetto fu redatto dall’Ing. Angelo Binaghi.
L’edificio ha pianta a ottagono irregolare, e sul lato più corto, in prossimità della via Ospedale, è ricavato l’atrio d’ingresso al quale si accede attraverso una scalinata e tre ampie aperture.
Il bugnato, le coppie di semicolonne, le aperture tripartite in guisa di serliane, i timpani curvilinei il cornicione aggettante sono altrettanti elementi del linguaggio classico ripresi anche nel vicino edificio degli Istituti biologici, su progetto approvato nello stesso 1926 ma eseguito più tardi con alcune varianti. |
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Durante i lavori di costruzione, eseguiti in più stralci, non furono apportate modifiche sostanziali al progetto se non nella maggiore enfatizzazione dell’ingresso principale con la realizzazione di un doppio ordine di gradini. La percezione del fabbricato é particolarmente influenzata dalla presenza di notevoli masse murarie: in realtà le pareti presentano numerose aperture e l’effetto é indubbiamente dovuto alla prospettiva dal basso da cui generalmente si coglie l’edificio, ma anche al trattamento particolarmente vario delle superfici, alle semicolonne accoppiate e alle lesene che le scandiscono. Le finestrature maggiori sono tutte tripartite: è inoltre singolare la posizione dei frontocini del secondo livello, posizionati così in alto da fungere quasi da parapetto alle aperture del livello successivo caratterizzato da timpani ad arco. |
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