Congelati in un limbo – lettera del Segretario Giorgio Mancosu al Rettore Melis

pubblicato su L’UNIONE SARDA del 9.12.10

Giovedì 09 dicembre 2010
I 300 dipendenti dell’Ateneo cagliaritano “conferiti” nell’azienda “mista” ospedaliero-universitaria vivono un forte disagio. Dal 2007 hanno visto precluso qualsiasi avanzamento economico o di carriera: sono lavoratori di serie B rispetto ai colleghi rimasti in Ateneo, come rispetto agli ospedalieri. A pochi giorni dal congelamento degli stipendi di tutto il settore pubblico deciso con la Legge Tremonti, non si conosce nemmeno la consistenza del fondo che dovrebbe finanziare il futuro economico e professionale di questi 300. Mentre in Ateneo, seppure a fatica, contrattiamo stipendi e progressioni per circa 800 lavoratori; mentre in Azienda si apprestano ad attribuire al personale ospedaliero incarichi per circa 900 mila euro, i 300 “meticci” vagano nel limbo. Le abbiamo provate tutte, dalle conciliazioni agli scioperi, ma il prossimo 31 dicembre calerà il sipario: questa insopportabile diseguaglianza diverrà definitiva, almeno per i prossimi tre anni. Chiediamo al Rettore Giovanni Melis di fare quanto in suo potere per cancellare o almeno limitare i danni alla dignità dei nostri colleghi. Un buon inizio sarebbe il pretendere dai suoi dirigenti l’assunzione di responsabilità proporzionali al livello delle sontuose retribuzioni. Il bene dell’Università comprende il bene di chi ci lavora.
GIORGIO MANCOSU
Segretario Uil
Università di Cagliari