I sindacati separati e il pragmatismo di categoria

  • Dopo l’ accordo sulla riforma della contrattazione, firmato da Confindustria e sindacati il 15 aprile scorso, sono stati rinnovati una serie di importanti contratti di lavoro, senza scioperi e senza ritardi: alimentaristi, telecomunicazioni, lavanderie industriali e, ieri, chimici. E tutti sono stati firmati anche dalla Cgil, che pure non ha sottoscritto la riforma del 15 aprile. Solo il nuovo contratto dei metalmeccanici non porta anche la firma della Cgil, ma questo succedeva anche in passato. Il sindacato di Guglielmo Epifani sostiene che con i contratti sottoscritti ha ottenuto aumenti di retribuzione superiori a quanto previsto dalla riforma. Ma appare poco credibile che la Confindustria abbia lasciato mano libera alle sue categorie. Paradossalmente, se fosse così, ciò smentirebbe proprio le critiche che la Cgil mosse al nuovo sistema, cioè che fosse rigido e centralistico. «Sovietico», disse Epifani. Più probabilmente, invece, il nuovo modello sta dimostrando di funzionare, grazie anche a una certa dose di flessibilità. E la Cgil, nei fatti, ne sta prendendo atto.

    Marro Enrico

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    (19 dicembre 2009) – Corriere della Sera