Meno sindacato, più Sindacato

  • Scarica la piattaforma per il rinnovo del CCNL Università, elaborata dalla Segreteria Nazionale UILPA UR Afam

    Come molti di voi avranno già compreso, nel pubblico impiego è in atto una rivoluzione epocale, grazie alle (o per colpa delle) modifiche che l’ultimo decreto “Brunetta” ha apportato al testo unico 165/2001. Solo alcuni esempi:

    1. non più il contratto ma la legge, come in passato, sarà la sede primaria della disciplina del lavoro pubblico.
    2. L’organizzazione del lavoro non sarà più oggetto di concertazione: l’amministrazione potrà fare e disfare dei propri uffici, senza confrontarsi coi sindacati sulla sorte di chi ci lavora.
    3. Il sistema premiale previsto dalla riforma “Brunetta” determinerà una notevole contrazione dei nostri stipendi: la maggior parte dell’accessorio sarà legato alla valutazione (ma quale valutazione e con quali criteri?). Provate ad immaginare la vostra busta paga senza: produttività collettiva – erogata mensilmente – o senza l’indennità di ateneo, alias quattordicesima, che ci rende tanto felici il mese di luglio.
    4. Le progressioni orizzontali e verticali saranno appannaggio di pochissimi lavoratori. I criteri per le progressioni sono decisi per legge e non per contratto.
    5. A priori la legge stabilisce che il 25% del personale non ha diritto ad alcun compenso accessorio.
    6. Cambia il procedimento disciplinare. Sono inasprite le sanzioni disciplinari ed uno scarso rendimento per un biennio potrà condurre al licenziamento.
    7. A seguito della riduzione dei comparti di contrattazione (saranno soltanto quattro), l’Università perderà la sua autonomia e specificità per confluire, probabilmente, con la scuola in unico comparto: non avremo più un CCNL Università, che disciplina il nostro lavoro tenendo conto delle peculiarità del nostro settore, ma finiremo in un unico Contratto-calderone che tratterà allo stesso modo: i nostri B3 ed i bidelli, i segretari di dipartimento ed i funzionari della scuola, etc…
    8. Anche la contrattazione locale soffrirà non poco, potendo l’amministrazione, in caso di mancato accordo con le OO.SS., provvedere unilateralmente.
    9. Non dimentichiamoci, inoltre, dei recenti tagli ai permessi e ai distacchi sindacali.

    La risposta a tutto questo non potrà che essere: meno sindacato, più Sindacato.

    Il governo ha scelto di penalizzare l’azione sindacale, riducendo gli spazi e il ruolo della contrattazione ? A questo desiderio di colpire duramente i lavoratori pubblici (fannulloni e privilegiati per via del posto fisso), dovremo avere il coraggio (e la voglia) di opporre un nuovo Sindacato. Un movimento di persone che alla protesta sappia accompagnare le proposte; che al naturale desiderio di lotta aggiunga la capacità di elaborare soluzioni concrete, a legislazione vigente.

    Tutto il materiale normativo relativo ai temi cui abbiamo sommariamente fatto cenno è disponibile nella sezione “Normativa nazionale“.

    In questa situazione di emergenza la UIL Università, dal livello locale a quello nazionale, rinuncia come al solito a qualsiasi ideologismo per cercare le contromisure più efficaci. All’interno della UIL confederale, la UIL Università mantiene un atteggiamento critico nei confronti della politica di mortificazione del lavoro pubblico portata avanti dal governo nazionale ( http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=1625812&codiciTestate=1 ).
    Nelle sedi congressuali stiamo approfondendo questi temi, aiutati dagli esperti della Segreteria Nazionale. Dopo il Congresso Nazionale, previsto per fine novembre, organizzeremo degli incontri di informazione/formazione su tutte queste tematiche.

    Informate i vostri colleghi e rendeteli consapevoli del futuro che ci attende. A presto per ulteriori riflessioni ed approfondimenti (stiamo studiando !)

    La Segreteria UIL d’Ateneo