Università, l’ora dei precari

  • [articolo apparso su “La Nuova Sardegna” del 31 gennaio 2008]

    Divisione tra la Cgil e la Rsu sulla strada da seguire
    Oggi il consiglio d’amministrazione dell’ateneo discuterà dei lavoratori a tempo
    CAGLIARI. Chissà se oggi sarà la giornata della resa dei conti per i precari dell’università? Questa mattina il Consiglio d’amministrazione dell’ateneo si riunirà per discutere anche delle politiche del personale. Ma i sindacati si presenteranno divisi: con la Cgil, da una parte, che insiste perché ai 300 lavoratori atipici sia rinnovato il contratto in attesa di un piano per la stabilizzazione, e le Rsu che guardano fiduciosi la proposta presentata la scorsa settimana dal rettore, Pasquale Mistretta, di stabilizzare subito 30 lavoratori equamente divisi tra precari e idonei ai concorsi pubblici.

    La rottura s’è consumata nei giorni scorsi, quando i cinque rappresentanti della Cgil (i componenti della Rappresentanza sindacale unitaria sono in tutto 15) hanno detto “no” al piano illustrato dal Rettore. In sintesi, racconta Giorgio Mancosu, della Rsu, per evitare discriminazioni tra i diversi lavoratori in attesa di una stabilizzazione, Mistretta avrebbe presentato una proposta che possa armonizzare le diverse esigenze riconducibili a tre profili di lavoratori: i precari (il 27 gennaio è scaduto il contratto di una quarantina di essi che così da lunedì non sono più in servizio), gli idonei ai concorsi pubblici, coloro che aspettano una progressione di carriera. «Per il momento – racconta Mancosu – Mistretta ha proposto di far entrare subito trenta lavoratori: quindici precari e quindici pescati dalle liste degli idonei ai concorsi». Per arrivare a questo si rende però necessaria una cernita dei precari, che dovrebbe avvenire in base a una selezione da cui far scaturire una graduatoria. «In questo modo – va avanti Giorgio Mancosu – il rettore non aiuterebbe solo i precari, ma anche gli altri lavoratori che comunque hanno diritto di accedere al posto». Per la Rsu via libera dunque alla proposta di Pasquale Mistretta. Questa posizione è ben espressa in un documento ufficiale delle Rappresentanze sindacali unitarie in cui si riconosce al rettore di aver «negli ultimi concorsi, e ancor prima della Finanziaria 2008, lautamente valutato in termini di punteggio il lavoro svolto dai precari». Contestualmente alle stabilizzazioni, le Rsu chiedono però che si attivino «le progressioni di carriera per i lavoratori strutturati, con numeri, criteri di selezione e tempi che non li discrimino rispetto agli stabilizzandi». Una posizione distante dalla Cigl, contraria a una soluzione solo per 15 precari. E oggi manifesterà per salvare tutti i 300 lavoratori atipici. (s.z.)