“Nuovo” credito d’imposta per ricerca e sviluppo: come funziona

download (1)L’Agenzia delle Entrate precisa con istruzioni, chiarimenti e linee guida il funzionamento del “nuovo” credito d’imposta per ricerca e sviluppo, alla luce delle modifiche introdotte dalla legge di Stabilità 2015. La Circolare n. 5/E del 16 marzo 2016 precisa che il credito d’imposta è cumulabile con altri bonus e complementare al Patent box: i costi ammissibili al credito di imposta rilevano infatti per l’intero ammontare anche ai fini della determinazione del reddito agevolabile da Patent box.

Il bonus ora viene concesso in maniera automatica a seguito dell’effettuazione delle spese agevolate: non servirà più dunque presentare un’istanza telematica.

Il credito è concesso fino all’importo massimo di 5 milioni di euro a favore di ciascun beneficiario, a condizione che l’impresa effettui una spesa complessiva per attività di ricerca e sviluppo almeno pari a 30mila euro.

L’aliquota da applicare per il calcolo del bonus varia a seconda della tipologia di spesa sostenuta. In particolare, le spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti realizzati nei tre periodi d’imposta precedenti a quello di prima applicazione dell’agevolazione, inclusi i costi del personale altamente qualificato e della ricerca extra-muros, beneficiano dell’aliquota del 50%; quelle rappresentate dalle quote di ammortamento delle spese di acquisizione o utilizzazione di strumenti e attrezzature di laboratorio e dai costi relativi a competenze tecniche e privative industriali beneficiano dell’aliquota del 25%.

Il credito d’imposta è destinato alle imprese che, indipendentemente dalla loro natura giuridica, dal settore in cui operano, dal regime contabile adottato e dalle dimensioni aziendali, investono in attività di ricerca e sviluppo. Anche gli enti non commerciali possono beneficiare del bonus se esercitano un’attività commerciale. Ad essi vanno poi aggiunti i consorzi e le reti di imprese, a patto che effettuino attività di ricerca e sviluppo. Per finire, l’incentivo può interessare anche le imprese neo-costituite.

Fonte: comunicato stampa Agenzia delle Entrate

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