programma

 

“… l’apprendimento comincia con l’osservazione attenta e curiosa dei fenomeni, e prosegue attraverso l’imitazione, con l’intento di ripetere con le nostre mani, guidati dal pensiero, quello che ci piace e ci attrae

Carlos Martì Aris

Caratteristiche dell’insegnamento

Il Laboratorio Integrato del primo anno costituisce con i suoi 15 crediti e le sue 187,5 ore il cuore dell’attività didattica progettuale del primo anno. Il primo semestre è organizzato intorno al laboratorio del Modulo di Composizione (8 c.f.); il secondo semestre sarà sviluppato dalla didattica del Modulo di Architettura Tecnica (7 c.f.).

Programma

L’abitare in generale è un tema che ci affascina e sul quale ci piace molto lavorare. È una delle questioni fondamentali dell’architettura. Ma l’architettura non é solo l’abitare sociale, tema centrale di questo corso, non è solo la casa nel senso più ampio possibile del termine, ma è l’insieme di numerosi progetti, di diversi usi e funzioni che costituiscono l’ambiente, il paesaggio nel quale ci muoviamo. Bisogna costantemente lavorare ed elaborare nozioni, immagazzinare dati, non solamente e strettamente architettonici, che poi nel momento necessario vengono utilizzati in un progetto concreto.

Costruire è assumersi come architetti una grande responsabilità di fronte alla collettività. Nell’abitare sociale forse ancor più che in altri casi. Offrire case o meglio ancora un tessuto urbano, dei pezzi di città a diverse fasce economiche di cittadini senza un ritorno/guadagno economico. Bisogna riuscire a trovare quell’equilibrio dove il finanziamento dell’opera non sia troppo poco, ed allo stesso tempo sia sufficiente per poter adempiere il suo obiettivo. Bisognerebbe poter far capire alla società (e quindi renderla partecipe della responsabilità del costruire, del vivere, dell’abitare il paesaggio) quali siano i modelli insediativi possibili e offrire allo sguardo di tutti un’alta qualità dell’ambiente in cui ci muoviamo per poter affermare/gridare: Si può fare, si può progettare e vivere così. Meno di questo non si può accettare! Da qui in su! Luce, Aria, Spazi aperti! Proclamava Giedion nel CIAM del ‘29 Compito assai difficile…

Ci vuole del gran coraggio ad essere architetti e a passeggiare di qua e di là col naso per aria. Si è costruito molto, moltissimo negli ultimi anni, forse come non mai nella nostra storia, con disposizione i migliori mezzi, i migliori materiali, le migliori risorse. Eppure la maggior parte dell’edificato non ha valore, è insignificante, ma soprattutto è il riflesso di una società, la nostra, non sostenibile. La sostenibilità nell’architettura e non solo nell’architettura, é diventata una parola di moda. Se non sei sostenibile, se non porti l’etichetta “sostenibile” non esisti. Ma attenzione. Come tutte le cose che vanno di moda, potrebbe finire in disuso. Crediamo tutti di sapere cosa sia sostenibile o cosa potrebbe esserlo. Allo stesso tempo crediamo che non abbiamo molto chiaro, o non vogliamo far a meno di ciò che non è sostenibile. Solo quando la società cambierà radicalmente il suo modello di sviluppo si potrà raggiungere anche un’architettura sostenibile diffusa. Intanto non nascondiamoci dietro un’architettura solo sostenibile o che crediamo tale. L’architettura è sostenibilità, ma non solo. La sostenibilità é necessaria ma non è sufficiente per il progetto di architettura.

Il tema centrale sarà quello della casa collettiva.

Il corso vuole essere un modello/possibilità di approccio al progetto di architettura. Teoria e pratica si fonderanno durante le lezioni, per sfociare finalmente nel progetto. Durante le lezioni si procederà al costante lavoro di correzione e discussione dei progetti portati avanti dagli studenti. Ogni discussione, analisi, sviluppo su un singolo progetto porterá a riflessioni generali valide per tutti gli studenti e per ogni contesto di progetto. L’obbiettivo è quello di riuscire durante il periodo a disposizione ad arrivare ad una ottima definizione del tipo edilizio (la cellula) così come della sue possibili aggregazioni in elementi più complessi e la loro relazione con il contesto a cui appartengono e nel quale si inseriscono. Si dedicherá molta attenzione ai modi di costruire avviando cosí una parte molto importante, quella dell’architettura tecnica, che si svilupperá nella seconda parte del corso. Sará importante stabilire dei principi e delle linee generali che siano valide anche per questa seconda fase, in maniera tale che il lavoro portato avanti sia completamente valido per il suo successivo sviluppo.

Gli studenti analizzeranno alcuni progetti di edifici singoli o di complessi residenziali che dovranno essere studiati utilizzando i seguenti punti come chiavi di lettura e comprensione, e che allo stesso tempo costituiscono un vocabolario di elementi della composizione:

Bucature/finestra/porta – Muri/setti – Struttura/involucro – Pianta libera – Copertura (tettoia, piana, a falda, volte) – Percorso (corridoio – promenade architectural) – Pilastro/colonna – Scala/rampa – Ingresso/soglia – Arco/trave – Rivestimento/pelle – Basamento (rapporto con il suolo) – Coronamento (rapporto con il cielo) – Angolo/spigolo – Cortile/patio.

Con lo stesso criterio gli studenti dovranno scegliere almeno un architetto “conosciuto” ed analizzare la sua opera: per esempio:

Bucature/finestra/porta Le Corbusier, Alvaro Siza, Giuseppe Terragni, oppure Muri/setti: Ludwig Mies Van Der Rohe, Alvar Aalto, Luis Barragan, o ancora Rivestimento/pelle: Jacques Herzog Pierre De Meuron, Jean Nouvel, Frank O.Gehry, David Chipperfield etc…

Gli edifici così analizzati dovranno essere studiati anche in relazione al contesto nel quale sono inseriti. I casi di studio serviranno pertanto come modelli di riferimento da utilizzare immediatamente tanto per lo sviluppo della cellula abitativa di progetto come per l’analisi del contesto. Capire i progetti degli architetti moderni e contemporanei é un primo passo fondamentale per apprendere il mestiere dell’architetto. La storia, i riferimenti del passato, prossimi o remoti che siano, sono fondamentali per poter rielaborare concetti antichi in forme contemporanee.

Struttura didattica

I° esercitazione (Lavoro individuale)

Consiste nello studio di alcuni progetti di edifici e complessi residenziali selezionati tra importanti casi di riferimento, sia locali che internazionali. Durante questa fase di lavoro a ciascun gruppo sarà assegnato lo studio di un tipo edilizio tradizionale in un ambito locale di riferimento e di alcuni progetti significativi di maestri dell’architettura moderna e contemporanea.

I differenti gruppi dovranno produrre due schede di analisi dei casi di studio in formato A2 contenenti le seguenti elaborazioni:

I° tavola – piante, prospetti, sezioni e assonometrie significative che rappresentino l’edificio, planimetrie generali schematiche che evidenzino le modalità di aggregazione fra le diverse unità;

II° tavola – Analisi critica degli elementi spaziali e compositivi (tipo architettonico, modulo spaziale, ecc.) e delle caratteristiche tecniche e costruttive (casa in muratura, in cemento, in acciaio, ecc.), indagando sul rapporto tra forma dell’edificio e coerenza con i materiali costruttivi; schemi di interpretazione degli aspetti legati ai rapporti fra pieni e vuoti, spazi privati e spazi pubblici, alle questioni più prettamente statico-strutturali, distributive e relativamente alla circolazione interna.

Durata I fase: tutto il mese di ottobre.

II° esercitazione (Lavoro di gruppo)

L’esercitazione progettuale sarà localizzata nell’ambito urbano del comune di Quartu Sant’Elena. Gli studenti potranno scegliere tra quattro diverse situazioni:

1) Un’area di progetto inserita in un contesto consolidato del centro di Quartu Sant’Elena e pertanto in un tessuto storico compatto.

2) Un’area di progetto individuata sui margini del tessuto storico ed aperta verso la città contemporanea.

3) Un’area di progetto nella periferia di Quartu Sant’Elena, dove la struttura della città contemporanea é aperta e gli edifici sono isolati tra di loro.

4) Un’area di progetto che si può inscrivere nel concetto della città diffusa, su territori urbanizzati ma periferici e ad ogni modo gravitanti attorno a Quartu.

Parallelamente si procederà a definire le regole di base comuni a tutti gli studenti:

L’unità. Prevede l’analisi del programma minimo della singola unità di abitazione (numero di stanze, uso e superficie di ognuna di esse, vedi schede…) all’interno del panorama della residenza sociale.

Il contesto. Analisi del contesto nel quale dovrà inserirsi e confrontarsi il progetto. Lo studio del luogo alle differenti scale (parcella di progetto, isolato, quartiere, città), l’analisi dei parameri urbanistici (superficie edificabile, volume, altezze, etc…).

Relazione unitá-contesto. Si procederà allo studio di come le unità possano essere associate e composte le une con le altre. Infine si rifletterà su come questo complesso possa inserirsi in un contesto più ampio come la città. É fondamentale comprendere che anche il processo inverso é valido. Si può partire dall’analisi del territorio, del paesaggio (costruito e non), della città, per definire il “blocco” edilizio, l’edificio, e poi scendere verso l’unità singola. O meglio, i due percorsi del processo progettuale si devono affrontare allo stesso tempo. Dal particolare al generale, e dal più generale possibile al più piccolo dettaglio di progetto. É necessario costruire un metodo costante e ripetitivo di prova, di verifica del percorso fatto, muovendosi in entrambe le direzioni. Le differenti scale di studio dovranno essere utilizzate tutte ed allo stesso tempo.

Per la fase progettuale gli elaborati grafici dovranno essere raccolti su 2-3 tavole in formato A1 verticale (594×841 mm.).

Schizzi di progetto: disegni a mano libera del contesto, delle prime idee e delle ultime, evidenziando lo sviluppo ed il percorso progettuale mantenuto durante il corso.

Planimetria generale: scale orientative 1:1000, 1:5000 inquadrando l’area di intervento e la scala urbana a cui fa riferimento il progetto.

Planivolumetrico: dipendendo dalla scala del progetto.

Diagrammi assonometrici.

Piante, Sezioni, Prospetti: scala da definirsi a seconda del progetto. Orientativamente 1:200 per il progetto nel suo complesso ed 1:100, 1:50 per dettagli tipo (esempio: pianta tipo o prospetto tipo.)

Dettagli costruttivi: scale 1:20, 1:10, 1,5

Realizzazione di un modello architettonico alla scala generale per ogni area di progetto; questo plastico sarà comune per i gruppi che si occuperanno della stessa area. Modello architettonico alla scala 1:200/1:100 per ogni singolo progetto.

I gruppi dovranno presentare al tutor i risultati progressivi del lavoro di ricerca con cadenza settimanale, con l’ausilio delle schede in lavorazione. Verrà fornito un calendario delle attività del corso e le date delle consegne intermedie con relativa valutazione che verrà considerata nella definizione della media finale.

I Moduli Integrativi Didattici

Il programma didattico sarà integrato da un ciclo di lezioni seminariali denominati Moduli Integrativi Didattici nei quali saranno affrontati temi teorici relativi alla composizione architettonica, alla sostenibilità, al rapporto tra progetto e costruzione, al ruolo della storia nel progetto architettonico, ecc. Questi moduli rappresentano parte integrante del corso e sono il riferimento per la parte teorica che dovrà essere preparata per l’esame.

Modalità d’esame

L’esame finale consisterà in una discussione sulle esercitazioni e sul lavoro di progetto svolte durante l’anno, e nella verifica della conoscenza critica degli argomenti trattati nelle lezioni frontali e nei Moduli Didattici Integrativi. Alla fine del corso una commissione, composta da una giuria di elementi esterni, stabilirà e premierà un gruppo per ogni tematica progettuale.

Materiali e bibliografie

I materiali necessari per il progetto verranno forniti durante le esercitazioni o raccolti ed elaborati durante il laboratorio progettuale. Vengono comunque indicati i testi fondamentali per affrontare gli argomenti trattati; ulteriori indicazioni bibliografiche verranno segnalate ad integrazione delle lezioni e delle esercitazioni. Il testo sottolineato è obbligatorio; almeno un secondo testo è a scelta dello studente.

Martí Arís C. Le variazioni dell’identitá. Il tipo in architettura, Città Studi, Milano 1990

Monestiroli A., La metopa e il triglifo. Nove lezioni di architettura, Laterza, Roma-Bari 2002

Le Corbusier, Verso un’architettura, Longanesi, Milano 1984 (1921)

Rossi Aldo, L’architettura della città, Marsilio, Padova 1966

Martí Arís C. La centina e l’arco. Pensiero, teoria, progetto di architettura. Marinotti, Milano 2007

Frampton K., Storia dell’architettura moderna, Zanichelli, Bologna 1982

Panerai P., Castex J., Depaule J., Isolato urbano e città contemporanea, Clup, Milano 1981

O un qualsiasi altro testo scritto da un architetto di cui lo studente motivi la scelta.

Riviste da consultare

Casabella, El croquis, 2G, Lotus, Arquitectura Viva, Domus, Area, Costruire, etc..

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