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Titolo: | La determinazione cromosomica del sesso negli anguilliformi. |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2005 |
Abstract: | I Teleostei comprendono circa la metà delle specie di vertebrati viventi e presentano una notevole diversità a tutti i livelli di organizzazione biologica. Recentemente è stato dimostrato un evento di duplicazione dell’intero genoma, avvenuto in un teleosteo ancestrale dopo la separazione fra Sarcopterygii e Actinopterygii, che potrebbe avere fornito la base genetica della radiazione evolutiva dei Teleostei. La determinazione del sesso nei pesci è influenzata da fattori genetici, ambientali e fisiologici. Per quanto riguarda la determinazione cromosomica del sesso, sono presenti diversi meccanismi: entrambi i sistemi XX/XY e ZZ/ZW, cromosomi del sesso multipli e sistemi poligenici. Particolarmente interessante è la presenza di diversi sistemi di cromosomi del sesso in specie strettamente correlate, e addirittura in popolazioni della stessa specie. Nell’ordine degli Anguilliformi meno del 3% delle specie sono state studiate da un punto di vista citogenetico e di queste circa il 25% ha cromosomi del sesso differenziati; sono presenti sia eterogametia maschile che femminile, e cromosomi del sesso multipli. Tra gli anguilliformi mediterranei da noi studiati abbiamo individuato un sistema di determinazione del sesso del tipo ZZ/ZW in Dalophis imberbis (Ophichthidae). In questa specie, gli eterocromosomi sono nettamente differenziati tra loro: Z è un cromosoma subtelomerico, il più grande del complemento, caratterizzato da un’estesa regione eterocromatica intercalare e W è un acrocentrico di medie dimensioni, quasi interamente eterocromatico. Inoltre nel cromosoma W è stata localizzata una regione organizzatrice del nucleolo, trascrizionalmente attiva. In questa specie il complemento cromosomico è stato caratterizzato mediante bandeggio a replicazione precoce che ha permesso l’ identificazione dei cromosomi omologhi. Nei pesci, bande strutturali, del tipo G, R e Q, sono difficili da ottenere e il bandeggio di replicazione rappresenta il metodo più valido per ottenere un bandeggio longitudinale. |
Handle: | http://hdl.handle.net/11584/107640 |
Tipologia: | 4.2 Abstract in Atti di convegno |
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