Ciclo riproduttivo/Biografie di ostetriche
I. Lei, vuol sapere da quando mi sono diplomata?
R. Sì…
I. Vero? Ecco. Io, ho fatto: ’32, ’33, ’34; tre anni, di corso, allora, si faceva!
R. Di scuola…
I. Non è come adesso, ne fanno di più! Adesso, ma perché c’è penicellina…, c’è… allora non esisteva tutte queste cose! Eeeeh… però. Avevamo… infine, la responsabilità, era tutta nostra!
R. Certo.
I. Non è come oggi! Che partoriscono in clinica! Eeh, io, ho dovuto subire… tante cose! La prima, appena diplomata, avida, di… di fare subito il servizio, partii a Paulilatino! A Paulilatino! Io, mai sentito in vita mia! Quando sono scesa, vidi un omettino tottu allichiriu beni, beni (ride), e d’appu nau: “neriri! Signore, de aundi è, fustetti?” “De Paulilatino.” “E mera, ci oliri, a andai a sa bidda?” Ha nau: “eh, unus binti minutus, a pei.” Buonanotte! (ridono) Buona… c’è de camminai.. “E fustetti, chin’è?” “S‘interramortusu.” “Ih! ” Appu nau: (parla ridendo) “Vostra signora mia! Gi d’appu fattu, su primu incontru! Su interramortu!” Ma invece, mi ha portato bene, perché grazie a Dio, di lì, poi iiih sa! in paese, là, a Paulilatino, la gente, aveva preso una simpatia, grande! Sa, ero giovane! Eehm poi, esperta! Nel servizio! E le attendevo con coscienza! Soprattutto molta religione!
[…]
R. E quindi, a Paulilatino, quanti anni è rimasta?
I. No! A Paulilatino, son rimasta, dal ’34, infine, un, un anno non ce l’ho fatto. Non ce l’ho fatto a Paulilatino. A Ghilarza, invece, iiih son… nel ’36 vinsi la condotta di Serdiana e concorsi, a Serdiana, Soleminis, tutte frazioni! Pensi! Ho avuto condotte con delle frazioni. Perché a, a Ghilarza, avevo: Ghilarza, capoluogo, Soddì, Zuri, Boroneddu, Tadasuni; avevo da sgobbare. Eh ero giovane!…
R. E come si spostava, da un paese all’altro?
F. A piedi!
I. Ih… da un paese all’altro. Chiedevo: il cav… c’era il dottore , che aveva la cavalla; “Eh – dice – signora, lei, è cittadina!” “Perché?” “Perché, che se no, dopo… prima vado io a fare le visite, agli ammalati, e poi, le lascerei la cavalla!” “La lasci, che son nata in mezzo ai cavalli, io!” Che mio babbo era proprietario di cavalli e di carrozze! Avevamo anche la carrozza mortuaria! I Landòs allora si usavano is Landòs (tossisce); eehm e allora, lui mi lasciava la cavalla, io, insellavo la cavalla, e andavo!
Cagliari, 14 aprile 1992, UR 546 – USO 407, lato A
Rilevatrice: Fulvia Putzolu
Informatrice: Giovanna, ostetrica di Cagliari, nata nel 1905
Persone presenti durante l’intervista: Figlio dell’informatrice (F)